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Muore dopo il parto a Rieti, risarcimento di quasi 2 milioni di euro dalla Asl: scattano le indagini

Al via le indagini a Rieti, dove la Asl ha risarcito la famiglia di una pazienza morta dopo un parto cesareo con 1,8 milioni di euro. Sul caso la Corte dei Conti.
A cura di Beatrice Tominic
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Una donna è morta dopo essersi sottoposta ad un parto cesareo all'ospedale San Camillo De Lellis a Rieti. Aveva iniziato a manifestare dolore e gonfiore addominali, ma i medici non hanno considerato necessario sottoporla ad ulteriori controlli. In realtà si erano sviluppate gravi complicazioni: c'era un'emorragia in corso che aveva reso necessaria un'isterectomia, asportazione dell'utero, d'urgenza. Un intervento che, invece, è stato svolto sette ore più tardi con un quadro clinico compromesso che poi ha portato alla morte della donna.

Per quanto avvenuto due medici sono stati condannati per omicidio colposo, ma la vicenda giudiziaria non è ancora destinata a chiudersi. La Corte dei Conti contesta un danno da 1,8 milioni di euro versati in risarcimento alla famiglia di una paziente morta per le conseguenze di un intervento post-partum eseguito con ritardo.

La morte della donna e il processo: cosa è successo

I fatti risalgono al 2008 quando, dopo il mancato riconoscimento della situazione, ha portato alla morte di una paziente che aveva da poco partorito. I medici avrebbero sottovalutato i sintomi della donna, dolore e gonfiore addominale, che è morta in seguito per un intervento eseguito in ritardo.

Dopo le indagini e quattro anni dall'inizio del processo, si è arrivati alla condanna per due medici per omicidio colposo. Una dottoressa, invece, si è sempre detta innocente e ha presentato ricorso in Cassazione. Ma questa non è l'unica vicenda processuale rimasta aperta, nonostante siano passati oltre dieci anni.

L'indagine della Corte dei Conti

Come riporta la Repubblica nella sua edizione romana, sul piano civile la Asl di Rieti è stata condannata in primo grado come responsabile civile e ha presentato reclamo in Corte d’Appello, dove il procedimento è ancora aperto. Oltre ai procedimenti, uno penale e l'altro civile, già in atto, si aggiunge quello davanti alla Corte dei Conti che richiede un risarcimento per danno erariale nei confronti dei medici che non sono riusciti a salvare la donna.

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