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Mozzarelle, olio, vino e figli assunti: così è stato corrotto un dirigente della Regione Lazio

Un dirigente della Regione Lazio avrebbe ricevuto generi alimentari, gasolio e l’assunzione della figlia in cambio di aiuti nei confronti di imprenditori agricoli.
A cura di Rosario Federico
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Un dirigente della Regione Lazio è stato sospeso con l'accusa di corruzione perché in cambio di forniture di generi alimentari, buoni carburante per l'auto e l'assunzione di due figli avrebbe aiutato alcuni imprenditori agricoli a ricevere contributi europei e risolvere problemi burocratici.

L'inchiesta dei carabinieri forestali di Frosinone è partita nel 2020 e ha riguardato l'erogazione di fondi europei per lo sviluppo rurale, di competenza della Regione Lazio. In totale sono contestati sei episodi e denunciate dieci persone per il reato di corruzione, tra imprenditori e funzionari regionali.

Accordi per favorire imprenditori agricoli

Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, il dirigente della Regione Lazio agevolava gli imprenditori agricoli in cambio di favori da riscuotere. Il funzionario avrebbe ottenuto, per esempio, alcuni prodotti alimentari da un imprenditore attivo nella produzione di mozzarelle e altri derivati dalla bufala; da un'azienda agricola con sede in Romania, invece, avrebbe ricevuto alcune bottiglie di vino e un pranzo presso un ristorante del Cassinate.

Il dirigente accusato avrebbe poi incassato buoni carburanti per la propria automobile e diverse forniture di olio in cambio di informazioni sullo stato di avanzamento di alcuni finanziamenti e rassicurazioni sui tempi di erogazione di questi ultimi. Infine una delle sue figlie sarebbe stata assunta in un'azienda attiva nel pontino in cambio di sostegno per diversi finanziamenti. Non solo, avrebbe ottenuto anche una promessa di assunzione per un altro figlio da un imprenditore in provincia di Cassino, risolvendo alcune pratiche burocratiche.

L'ordinanza di custodia cautelare per il dirigente è stata eseguita questa mattina dai militari del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale (Nipaaf) del Gruppo Carabinieri Forestale di Frosinone dopo la firma del Giudice per le Indagini Preliminari del tribunale di Cassino.

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