Morto Richard Benson: le leggende metropolitane che ne hanno fatto un cult dell’underground romano
È morto all'età di 67 anni Richard Benson, figura storica dell'underground romano. Benson si è spento a causa di una malattia che lo logorava da anni e che lo aveva portato ad allontanarsi dalle scene. "Carissimi amici ed amiche, dobbiamo purtroppo darvi la notizia più brutta possibile – l'annuncio sulla sua pagina Facebook ufficiale – Richard ha lottato come un leone anche questa volta contro la morte e purtroppo non ce l'ha fatta. Ci ha lasciato. L'ultima volta però ci ha detto: "Se muoio, muoio felice".
Richard Benson è diventato famoso soprattutto a Roma negli anni settanta, quando conduceva diverse trasmissioni televisive e radiofoniche su emittenti private locali. Per oltre vent'anni ha lavorato come critico musicale presentando e parlando delle novità discografiche di quel periodo, concentrandosi soprattutto sul mondo dell'hard rock e dell'heavy metal, ma senza tralasciare jazz, rock italiano e blues. Nonostante il lavoro come critico in televisione, Benson non ha mai tralasciato la sua vera passione: quella per la chitarra. Il primo gruppo di cui ha fatto parte è stato fondato a Roma: ‘Buon vecchio Charlie' si chiamava, con all'attivo un solo disco che ricevette buone recensioni da parte della critica. Quello stesso anno il gruppo si è sciolto. Benson ha continuato a lavorare come solista e a partecipare a diverse trasmissioni televisive e radiofoniche – tra cui una con Renzo Arbore – sempre come critico musicale. Nel 1990 ha condotto sei puntate su Radio Rock dedicate alle varie tecniche di chitarra, mentre nel 1992 ha avuto un'apparizione nel film di Carlo Verdone, ‘Maledetto il giorno che t'ho incontrato'.
Tra gli anni novanta e i duemila Richard Benson è diventato noto per i concerti organizzati soprattutto a Roma in cui il pubblico andava per insultarlo e lanciargli oggetti. Spettacoli scurrili e all'insegna del trash, che registravano spesso il tutto esaurito. A causa dei lanci di oggetti sul palco, che una volta lo hanno ferito a un occhio, in alcune occasioni Benson ha dovuto esibirsi all'interno di una gabbia di ferro. Da qualche anno aveva problemi di salute, gli era stata diagnosticata un'artrite che non gli consentiva di suonare come un tempo. C'è chi dice che il cambio di personaggio fosse dovuto proprio a causa di questa diagnosi, teoria mai confermata però dal diretto interessato. Fatto sta che dai primi spettacoli degli anni duemila, in cui tra lui e il pubblico c'era un goliardico e reciproco botta e risposta, si è passati poi all'umiliazione dell'artista, con spettatori che lanciavano di tutto sul palco. Nel duemila Richard Benson è stato vittima di un incidente: caduto da Ponte Sisto, riportò la frattura di una gamba. Lui disse che qualcuno lo voleva uccidere, altri hanno sollevato il dubbio che fosse stato un tentativo di suicidio a causa della diagnosi di artrite. Scomparso dalle scene, da anni era ricoverato in una casa di cura a Nemi.