Morto l’abate di Montecassino: fu assolto dall’accusa di aver fatto viaggi e cene con soldi offerte

È morto Pietro Vittorelli, ex abate di Montecassino. Stando a quanto si apprende, è deceduto mentre guardava la televisione in pigiama. I vigili del fuoco e i carabinieri del nucleo operativo di piazza Dante lo hanno trovato seduto in poltrona e con la testa piegata. Ad allertarli sono stati alcuni cugini, che da ore non riuscivano a mettersi in contatto con Vittorelli.
In carica dal 2007, don Pietro rinunciò nel 2013 a causa di un grave attacco cardiaco che gli provocò la paralisi di parte del corpo e dei fatti giudiziari in cui rimase coinvolto (poi assolto). La procura ha disposto l'autopsia sulla salma.
Nel 2015 l'ex abate è stato indagato per aver sottratto 588mila euro destinati dall'8xmille alle opere caritatevoli della diocesi. Un'accusa da cui è stato assolto lo scorso maggio perché "il fatto non sussiste". Per i giudici don Pietro ha agito correttamente. I pm, invece, gli contestavano di aver prelevato soldi dal conto della diocesi per spenderli in viaggi all'estero, cene al ristorante e hotel di lusso.
Quelle spese, hanno dimostrato gli avvocati di Vittorelli, erano del tutto legittime. Per esempio, gli hotel e i ristoranti erano stati prenotati per la partecipazione alla Giornata Mondiale della Gioventù e per attività legate alla Conferenza Episcopale Italiana. Insomma, in modo del tutto legittimo.
Stando a quanto si apprende, nelle scorse ore la famiglia del don si è messa in contatto con l'abbazia di Montecassino e, salvo diverse disposizioni del Vaticano o decisioni dei parenti, i funerali dell'ex abate verranno celebrati proprio all'interno della struttura. Poi la salma verrà sepolta nel cimitero riservato ai monaci.