Morto Italo Ormanni, il magistrato di Forum seguì i casi di Emanuela Orlandi e Simonetta Cesaroni
È morto Italo Ormanni, il magistrato che ha seguito i cold case romani della scomparsa di Emanuela Orlandi, l'omicidio di Simonetta Cesaroni e la morte della studentessa Marta Russo all'Università La Sapienza. Ormanni è deceduto a Roma venerdì 19 aprile, all'età di ottantotto anni. Era in magistratura dal 1961 al 2010. A dare l'annuncio della sua scomparsa è stata la redazione del programma televisivo ‘Forum' in onda su Canale Cinque, alla quale Ormanni ha partecipato come giudice dal 2011 al 2013, una volta andato in pensione.
I funerali il 22 aprile a Santa Maria degli Angeli e dei Martiri
"Ci ha lasciati il giudice Italo Ormanni, è stato un onore poterlo annoverare tra i giudici del programma per due stagioni – scrive su Facebook la redazione di Forum – Ormanni è entrato nel cast della nostra trasmissione con sincero entusiasmo, confrontandosi con casi molto diversi da quelli affrontati nella sua lunga esperienza professionale. Inizialmente molto serio e rigoroso, ha saputo mettersi in gioco, mostrando anche il suo lato spiritoso. La squadra di Forum è profondamente colpita ed esprime la sua vicinanza alla famiglia". I funerali saranno celebrati lunedì 22 aprile nella basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri a Piazza della Repubblica.
Dalle inchieste sulla camorra ai cold case
Ormanni è nato a Napoli il 12 gennaio del 1936 ed è morto a Roma, città che lo ha visto impegnato nella parte centrale e più prestigiosa della sua professione. La sua carriera lo ha visto come pubblico ministero della procura partenopea a seguire alcune inchieste sulla camorra, che hanno portato agli arresti dei boss Cutolo, Zazza e Nuvoletta. Nella Capitale ha seguito alcuni tra i più grandi delitti irrisolti italiani, tra i quali la scomparsa di Emanuela Orlandi, l'omicidio di Simonetta Cesaroni, conosciuto anche come il delitto di via Poma, e la morte della studentessa Marta Russo all'Università La Sapienza.
Dal 1994 al 2008 ha ricoperto l'incarico di procuratore aggiunto alla procura di Roma e coordinato le indagini sugli anarchici e sulle nuove brigate rosse, con l'agguato al professor Massimo D'Antona. Ha seguito i delitti di italiani all'estero, come l'omicidio della giornalista Ilaria Alpi e del fotografo ed operatore di ripresa Miran Hrovatin in Somalia e della giornalista Maria Grazia Cutuli in Afghanistan.
Dal 2000 al 2008 ha ricoperto il ruolo di procuratore antimafia per il Lazio; dal 2008 al 2010 è stato responsabile del Dipartimento presso il Ministero della Giustizia, occupandosi dell'estradizione del terrorista Cesare Battisti, latitante in Brasile.