Morto il cantante Toni Santagata: domani la camera ardente e il funerale a Roma

Il cantante e cabarettista Antonio Merese, conosciuto ai più con il nome d'arte di Toni Santagata, è morto ieri all'età di 85 anni. Per la giornata di domani, 7 dicembre, sarà allestita una camera ardente al policlinico Agostino Gemelli dove sarà possibile dare l'ultimo saluto al cantante dalle ore 11 alle 14. Appena un'ora dopo, alle 15, si terrà, invece, il funerale a piazza del Popolo nella basilica di Santa Maria in Montesanto, conosciuta ai più come Chiesa degli Artisti. Una volta appresa la notizia il presidente della provincia di Foggia, Nicola Gatta, ha speso parole d'affetto per Toni Santagata: “Ci ha lasciato Tony Santagata, grande artista che, con i suoi successi, ha fatto la storia della musica italiana portando il nome della sua terra natia in tutto il mondo. Buon viaggio Tony”. Il cantante, infatti, era originario di Sant'Agata di Puglia, un piccolo comune di quasi 2000 abitanti che si trova proprio in provincia di Foggia.
Toni Santagata, la censura in Rai e la morte del figlio
Alla ribalta negli anni Sessanta e Settanta, Toni Santagata inizia il suo percorso di vita professionale nel 1959, dopo aver fatto parte di un gruppo musicale durante gli anni dell'università a Napoli, ma è a Roma che trova il successo. Le sue canzoni sono cantate in italiano e in dialetto, come, ad esempio, Quant'è bello lu primm'ammore, che gli costa la censura in Rai nel 1964. Dopo 10 anni, però, è stato richiamato in Rai, ha partecipato a Canzonissima e, nel corso della sua carriera, si è esibito per due volte al Madison Square Garden di New York nel 1976. Nella vita professionale era un cantante, cabarettista e autore radiofonico, mentre in quella privata era legato alla moglie da poco più di cinquanta anni con la quale aveva condiviso il dolore della perdita prematura di un figlio 50enne lo scorso anno.