Morto il bracciante indiano abbandonato in strada dal capo con il braccio mozzato
È morto il bracciante indiano scaricato in mezzo alla strada dai datori di lavoro dopo che un macchinario per il taglio del fieno gli aveva reciso il braccio. L'uomo era stato ricoverato in condizioni disperate all'ospedale San Camillo di Roma dopo che lavoratori e sindacato hanno lanciato l'allarme: sottoposto immediatamente a una delicata operazione, non è riuscito a sopravvivere. Le sue condizioni, apparse già disperate ai soccorritori arrivati a Borgo Santa Maria, in provincia di Latina, si sono aggravate progressivamente fino al decesso. L'imprenditore Antonello Lovato, trentotto anni, è indagato dalla Procura della Repubblica di Latina omissione di soccorso e omicidio colposo.
Flai Cgil: "Notizia che non avremmo mai voluto dare"
"La notizia che non avremmo mai voluto dare e ascoltare purtroppo è arrivata: Satnam Singh, il giovane lavoratore indiano barbaramente abbandonato in strada con un braccio staccato, è morto. Da qualche ora l’ospedale ci aveva contattato per portare la moglie di Satnam in ospedale, poiché la situazione stava precipitando, così abbiamo atteso che la signora fosse informata prima di diffondere la notizia, nella speranza di tutelare la salute della giovane donna, testimone di tutta l’atrocità che si è consumata". Così la Flai Cgil Frosinone Latina e Roma e Lazio in una nota. "Quello che si è successo in provincia di Latina è di una gravità e crudeltà inaudita, nel disprezzo più totale della vita umana. Questo, però lo ripetiamo, è il frutto di una condizione di sfruttamento che caratterizza troppi pezzi del nostro territorio e del settore agricolo. In questo momento terribile siamo vicini alla moglie di Satnam, ai compagni di lavoro, a chi ha provato a fare di tutto per salvarlo. Siamo vicini, come ogni giorno alla comunità indiane, ai suoi lavoratori impegnati nei campi, a loro diciamo che possono rivolgersi a noi. Saremo insieme nei campi e nelle piazze per gridare il nostro dolore, la nostra rabbia ma soprattutto la forza della nostra lotta per cambiare le condizioni esistenti, per denunciare e dire basta alla barbarie dello sfruttamento e alle sue conseguenze".
"Scena surreale, il braccio mozzato lasciato nella cassetta della frutta"
A denunciare il caso, l'ennesimo frutto del capolarato nella zona di Latina, è stata la Federazione Lavoratori AgroIndustria (Flai Cgil). "Era una scena surreale – ha dichiarato a Fanpage.it Hardeep Kaur, la Segretaria generale del sindacato di Latina – C'era ancora la cassetta. C'era un'ambulanza e un'eliambulanza. La moglie era devastata, continuava a chiedere di portare il marito in ospedale, non capiva perché si trovassero ancora lì, ma andava stabilizzato. Si buttava ai piedi dei soccorritori. Non conosce una parola di italiano, eppure abbiamo capito tutti quello che provava".
L'uomo è stato abbandonato in strada dal capo, con il braccio mozzato in una cassetta della frutta. Con lui c'era anche la moglie, disperata. Quando è avvenuto l'incidente, invece di portarlo in ospedale, è stato messo nel furgoncino con la donna e un altro bracciante, e poi scaricato brutalmente a bordo strada. Immediatamente il suo collega ha chiamato i soccorsi. Dal momento dell'incidente alla chiamata è passata almeno mezz'ora.
"Probabilmente si è incastrata una manica della camicia ed il braccio è stato tranciato di netto. Nel frattempo ha subito molte altre fratture. Non riesco ad immaginare cosa possa aver provato lui o la moglie che ha visto la scena. Mi ha colpito molto il loro legame: è una coppia molto unita. Lavorano insieme. Ieri lui l'aveva vista molto stanca, le aveva detto di farsi accompagnare da un collega con il motorino, per evitare di tornare con lui in bici, ma lei ha preferito aspettarlo".
Tripodi (Forza Italia): "Presto commissione su capolarato"
"Apprendo con profondo cordoglio che Satnam Singh, il 31enne bracciante indiano rimasto gravemente ferito con l'amputazione di un braccio a seguito di un incidente sul lavoro accaduto lunedì scorso nelle campagne di Latina, non ce l'ha fatta", ha dichiarato Orlando Tripodi, presidente commissione Lavoro del Consiglio regionale del Lazio. "L'uomo era stato ricoverato al San Camillo di Roma in gravissime condizioni, dove è morto questa mattina, dopo che era stato scaricato fuori alla sua abitazione insieme alla moglie anziché essere portato in ospedale. Sono amareggiato e presto convocherò una commissione ad hoc per arginare il fenomeno del caporalato. Auspico una pena esemplare per chi invece di soccorrere quest'uomo lo ha scaricato senza pietà. Il caporalato è una piaga che dobbiamo combattere tutti insieme, senza distinzioni politiche e ideologiche, dignità deve essere la parola d'ordine. Adesso è il momento della preghiera per lui e per i suoi cari ai quali sarà assicurata tutta l'assistenza del caso".