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Morto il bimbo annegato in piscina durante una festa a Le Rughe dopo oltre 20 giorni d’agonia

È morto il bambino di due anni annegato in una piscina durante una festa a Le Rughe. Ricoverato in terapia intensiva pediatrica, ha lottato oltre 20 giorni tra la vita e la morte.
A cura di Alessia Rabbai
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Immagine di repertorio
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Il bimbo di due anni annegato in una piscina durante una festa a Le Rughe è morto dopo oltre venti giorni d'agonia. Il piccolo era ricoverato nel reparto di terapia intensiva pediatrica del Policlinico Agostino Gemelli di Roma, dov'era arrivato sabato 24 agosto scorso in condizioni disperate. Dopo una lunga battaglia tra la vita e la morte ha smesso di combattere. I medici non si erano espressi sull'esito del loro intervento e i suoi tentativi di salvargli la vita si sono rivelati purtroppo vani. Il suo quadro clinico è progressivamente precipitato fino al decesso.

Il bimbo è annegato in piscina

I drammatici fatti che hanno portato alla scomparsa del bambino si sono verificati ad agosto scorso in una villetta di amici dei genitori a Formello, in località Le Rughe, a Nord di Roma. Secondo quanto ricostruito era in corso una festa e c'era una piscina. Il piccolo, probabilmente sfuggito all'attenzione degli adulti, per cause non note, è finito sott'acqua e ci è rimasto per circa 20 minuti. Quando è stato tirato fuori e sono stati allertati i soccorsi era purtroppo tardi: il suo cuore si era fermato le sue condizioni di salute erano molto gravi, a causa di una sofferenza cerebrale diffusa, causata proprio dall'arresto cardiocircolatorio.

Ricoverato in terapia intensiva in condizioni gravissime

Sono stati momenti drammatici quelli precedenti all'arrivo del personale sanitario. Arrivata la segnalazione al Numero Unico delle Emergenze 112 con la richiesta d'intervento urgente per un bambino annegato, sul posto sono giunti i paramedici con l'eliambulanza. Lo hanno preso in carico e trasportato in volo al Policlinico Agostino Gemelli, dove i medici lo hanno ricoverato nel reparto di terapia intensiva pediatrica con prognosi riservata, intubato ed in sedazione profonda. Le sue condizioni di salute erano gravissime e non si sono espressi sull'esito del loro intervento. Il piccolo ha lottato in coma per oltre venti giorni tra la vita e la morte, poi il decesso.

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