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Morto Carlo Riccardi, decano dei fotografi romani: fu il primo ‘paparazzo’ della Dolce Vita

Morto a 96 anni il decano dei fotografi romani Carlo Riccardi. Negli anni della ‘Dolce Vita’ ha ritratto divi e politici, le elezioni dei papi, gli eventi sportivi e mondani come il Festival di Sanremo.
A cura di Enrico Tata
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Foto Cisl
Foto Cisl

È morto a 96 anni Carlo Riccardi, decano dei fotografi romani. Con lui è nato il termine ‘paparazzo'. Quel termine si è diffuso grazie al film di Federico Fellini ‘La dolce vita' del 1960, nel quale un fotografo ha il cognome Paparazzo e si tratta di un personaggio costruito proprio sui racconti di Riccardi. Ennio Flaiano, uno degli sceneggiatori di quella memorabile pellicola, modificò in ‘paparazzo' il soprannome che Amintore Fanfani, allora presidente del Consiglio e leader della Democrazia Cristiana, diede a Riccardi: ‘pappatacio'.

Con Riccardi, quindi, nacque il mestiere del paparazzo. Negli anni della ‘Dolce Vita' ha ritratto divi e politici, le elezioni dei papi, gli eventi sportivi e mondani come il Festival di Sanremo. Il suo immenso archivio conserva più di tre milioni di negativi. Il funerale si terrà giovedì 15 dicembre nella Chiesa degli Artisti di pizza del Popolo a Roma.

Nato ad Olevano Romano nel 1926, conobbe e divenne amico del giovane Federico Fellini nel 1945. Su di lui anche l'ex presidente del Senato e storico segretario della Cisl ha scritto un libro su di lui: "Carletto Riccardi. Una vita significativa, nella Roma del Secondo 900", il titolo. Riccardi, scriveva Marini, ha "una curiosità inesauribile e fantasiosa ed un interesse sociale a 360 gradi: dalla Dolce vita alla grande politica italiana, coi suoi fasti e coi suoi drammi". "Un rapporto speciale e costante col movimento dei lavoratori e le sue lotte rivendicative: in specie con la Cisl, fin dalla sua fondazione, con Giulio Pastore all'Adriano". L'attuale segretario della Cisl, Luigi Sbarra, l'ha ricordato con queste parole su Facebook: "Addio a Carlo Riccardi, grande artista, fotografo, amico storico della Cisl. Il suo immenso archivio fotografico e le sue opere sono patrimonio della Repubblica. Ci mancherà il suo cuore, la sua passione, la sua libertà. Alla famiglia le più commosse condoglianze”.

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