Morta una senza casa alla Magliana: salgono a 11 le vittime della strada in questo inverno
Trovata morta in una baracca di fortuna, senza segni di violenza sul corpo. Deceduta molto probabilmente per il freddo intenso di questi giorni o per le dure condizioni di vita in strada, quelle che è costretto ad affrontare chi non ha una casa ed è quindi lasciato nemmeno ai margini, ma proprio fuori dalla società. La donna di 54 anni trovata morta ieri in via della Magliana è la 12esima senza fissa dimora vittima dell'inverno da novembre a oggi. Aveva provato a costruirsi un alloggio improvvisato tra la vegetazione, cercando di ripararsi dal clima rigido di questi mesi. Quelle mura inconsistenti non l'hanno però salvata da una morte atroce, causata probabilmente dal freddo. Da settimane le associazioni chiedono di aprire almeno le stazioni, senza successo. A chiarire le cause della morte della donna sarà l'autopsia affidata al medico legale, nei prossimi giorni si avranno quindi risposte certe. Ma sono troppe ormai le persone che stanno perdendo la vita in strada e che forse potevano essere salvate.
Il Comune: "Piano Freddo regolarmente attivato"
"L'impegno di Roma Capitale è costante e non è mai venuto meno – la replica del Comune – Abbiamo regolarmente attivato il Piano Freddo e, proprio da quest'anno, potenziamo ancora di più la stabilità e l’efficacia del servizio con 9 milioni di euro di investimento per un bando basato su progettualità di durata quadriennale su 500 posti. Anche quest'anno abbiamo poi rinnovato il sostegno con 120 mila euro al Piano Freddo attivato a livello territoriale da singoli municipi". Dura la risposta di Sant'Egidio, che da tempo chiede al Campidoglio di aprire anche gli alberghi che al momento sono chiusi per Covid: "Agli 800 posti letto offerti durante tutto l'anno, il Comune di Roma è riuscito finora ad aggiungerne solo alcune decine in più per l’inverno mentre la Caritas e le altre associazioni accolgono complessivamente 1.700 persone, cioè il doppio. Per i circa 3.000 senza fissa dimora che, a Roma, passano ancora la notte all'aperto".
Ancora chiuse le stazioni ai senzatetto
La petizione su Change.org lanciata dall'associazione Nonna Roma per chiedere di aprire le stazioni di notte per offrire un riparo ai senza fissa dimora ha raggiunto oltre 40mila firme. Questa petizione è diventata una mozione urgente approvata in consiglio comunale anche con i voti di molti 5 stelle, e che impegna quindi la sindaca Raggi ad aprire le stazioni. A oggi, i cancelli delle metropolitane rimangono però chiusi. E quindi sono i privati cittadini a fare ora le veci delle istituzioni: proprio di recente, il circolo Arci Sparwasser si è trasformato in un ricovero con sette letti a disposizione per le persone che non hanno una casa. "Sette posti non sono tantissimi, lo sappiamo, ma i nostri pochi metri quadri e la pandemia ci limitano a questa capienza e obbligano a molte e faticose misure di sicurezza – spiega il circolo in una nota – Il nostro auspicio è che l'iniziativa che portiamo avanti con Nonna Roma e le tante altre attività solidali di circoli Arci e realtà sociali della città siano di stimolo per i tanti alberghi vuoti e per strutture molto più grandi di noi per replicare attività solidali e innescare un meccanismo emulativo".
L'assessora Mammì: "Attivati oltre 1200 posti letto"
"Portiamo avanti l'impegno di sostenere le persone più fragili ogni giorno. Come avevamo previsto, Roma Capitale ha raggiunto oltre 1200 posti di accoglienza, con finanziamenti mirati per potenziare il supporto a persone senza dimora nel periodo dal clima più rigido dell'anno. Ringrazio il Dipartimento Politiche Sociali di Roma Capitale, insieme ai Municipi e alla rete di associazioni e di enti che gestiscono le strutture di accoglienza sul territorio con fondi capitolini. Fare rete è fondamentale e lo è ancora di più nell'impegno fondamentale del sostegno ai più fragili. Come Amministrazione continueremo a portare avanti questo impegno, per raggiungere un sempre costante incremento dei posti a disposizione". Lo ha dichiarato l'assessora alla Persona, scuola e comunità solidale Veronica Mammì. "Garantire la sicurezza dei nostri ospiti era un obiettivo imprescindibile. Per questo, abbiamo firmato un protocollo d'intesa con l'Istituto di Medicina Solidale e l'IFO – Regina Elena e San Gallicano, che ringrazio, perché grazie alla collaborazione che abbiamo così assicurato garantiamo i tamponi e lo screening sanitario necessario delle persone senza dimora che si apprestano ad entrare nelle nostre strutture di accoglienza".