Morte Teo Losito, Ursula Andress ha ragione: nel testamento Tarallo è erede universale
Il testamento in cui Teodosio Losito lascia in eredità ad Alberto Tarallo tutti i suoi averi secondo i giudici è autentico. Merito, questo, dei legali della difesa di Alberto Tarallo che hanno presentato un originario testamento depositato nel 2007 dal notaio romano Claudio Cerini che, nel contenuto, è identico a quello per cui era stata disposta la perizia calligrafica. Il mese scorso, infatti, è stato annullato il sequestro dei 5 milioni di beni confiscati ad Alberto Tarallo appartenuti a Losito.
Come si legge in un articolo de il Corriere della Sera, infatti, anche in questo primo testamento, Tarallo era stato nominato erede universale di Teodosio Losito, morto suicida l'8 gennaio del 2019 nella sua villa di Zagarolo.
La versione di Ursula Andress
Anche l'attrice Ursula Andress, insieme a Stefania Graziosi, un'amica del produttore, ha dichiarato di essere a conoscenza, già dal 2008, dell'esistenza di un documento precedente. Secondo i giudici, proprio questo testamento, precedente e identico, si pone in netto contrasto con l'eventualità di una falsificazione del testamento ad opera di Tarallo avvenuta in tempi più recenti.
Secondo Ursula Andress, la cui versione è ritenuta credibile dal Tribunale, Losito e Tarallo, inoltre, formavano una coppia bellissima: l'attrice, che era loro amica e spesso frequentava la loro casa, ha raccontato anche di come Tarallo avrebbe aiutato Losito, spesso triste per aver avuto meno successo rispetto al compagno. Con questa versione sembra venire meno anche l'ipotesi della crisi di coppia fra i due, riferita da altri personaggi dello spettacolo, come l'attore Gabriel Garko.
La perizia calligrafica
Per quanto riguarda, invece, la perizia calligrafica disposta dall'accusa sul testamento e le lettere di Losito, i giudici hanno definito la relazione non di facile lettura e a tratti confusa. "La consulente stessa pur avendo a disposizione delle scritture comparative sicuramente riferibili a Losito, aveva scelto di non usarle per la comparazione, scelta metodologica poco condivisibile e comprensibile", hanno fatto sapere, infine, dal Tribunale del Riesame.