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Satnam Singh, bracciante indiano morto a Latina

Morte Satnam Singh, l’azienda Lovato sfruttava i lavoratori stranieri e truffava l’Inps

L’azienda di Renzo Lovato fingeva di licenziare i (pochi) lavoratori regolari che aveva, in modo da pagarli una miseria a nero, e il resto farlo corrispondere all’Inps.
A cura di Natascia Grbic
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a sinistra Renzo Lovato, a destra Satnam Singh
a sinistra Renzo Lovato, a destra Satnam Singh
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Assumeva i lavoratori, li faceva lavorare il tempo necessario per maturare il sussidio di disoccupazione, poi li licenziava per finta e faceva avviare loro le pratiche per la disoccupazione. In questo modo, secondo il pubblico ministero che da anni indaga sulla sua azienda, Renzo Lovato poteva pagare in nero una miseria i lavoratori, mentre l'altra parte veniva corrisposta loro dall'Inps. Questo riguarda però solo chi era regolare: molti di loro, come nel caso di Satnam Singh e sua moglie, non avevano i documenti. In questo caso, i braccianti venivano pagati ancora di meno, a fronte di giornate lavorative durissime che arrivavano tranquillamente a dodici ore (senza pausa).

Da quanto emerso dopo un'esclusiva del TgLa7 di Enrico Mentana, Renzo Lovato è sotto inchiesta da cinque anni per caporalato. Da tempo la sua azienda e il suo modus operandi è nel mirino degli investigatori, ma per il momento non è stata ancora formulata nessuna richiesta di rinvio a giudizio. L'uomo ha continuato quindi a sfruttare i braccianti – soprattutto indiani, stranieri, senza documenti e quindi in una situazione più fragile – e a farli lavorare in condizioni di totale insicurezza.

Non c'era modo di ribellarsi alle regole dell'azienda Lovato, chi lo faceva veniva licenziato in tronco e mandato via. Solo in questo modo poteva contare sul silenzio dei lavoratori che, per paura di perdere anche quei pochi spicci al mese, sottostavano a quelle condizioni inumane.

Renzo Lovato è l'uomo che, all'indomani della morte di Satnam Singh ha dichiarato: "È stata una leggerezza, costata cara a tutti noi". Il 31enne ha avuto un incidente con un macchinario avvolgiplastica, che gli ha staccato un arto, rotto le gambe e causato un trauma cranico. Il figlio di Renzo Lovato, Antonello, invece di soccorrere Satnam lo ha caricato nel furgone e abbandonato davanti la sua abitazione insieme alla moglie, che chiedeva disperata di portare il marito in ospedale. Soccorso dopo l'intervento dei vicini, che hanno chiamato il 118, l'uomo è stato portato all'ospedale San Camillo di Roma, dove è poi deceduto. Antonello Lovato è al momento indagato per omicidio colposo, omissione di soccorso e violazione delle leggi in materia di lavoro irregolare.

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