Morte Satnam Singh, la moglie Soni ottiene il permesso di soggiorno ma non c’è nulla da festeggiare
Sul volto di Soni non traspare nessuna emozione. Resta impassibile mentre le passano davanti alcune scartoffie da firmare per ottenere il permesso di soggiorno per motivi di "protezione speciale". Il Viminale al momento sarebbe in attesa dei tempi tecnici e del nulla osta da parte dell'autorità giudiziaria, dopodiché la donna riceverà il documento previsto ai sensi dell'articolo 18 del Testo Unico sull'immigrazione. Con lo sguardo basso e senza dire una parola, Soni è uscita dall’ufficio passaporti di palazzo M, a Latina oggi pomeriggio intorno alle 15. Ad accompagnarla anche stavolta c'è Hardeep Kaur, segretaria della Flai Cgil di Latina e Frosinone.
Nessuna festa, nessun sorriso ma solo tanto sconforto e sofferenza. "Di solito facciamo gli auguri alla persona che riesce ad ottenere questi documenti – commenta Hardeep – ma stavolta c'era ben poco da celebrare". Quel documento infatti Sony lo ha ottenuto solo dopo aver visto morire il marito davanti ai suoi occhi. Una volta uscita dall'ufficio Soni trova diversi giornalisti e fotografi ad attenderla e scoppia a piangere. "Fino a quel momento non aveva lasciato trasparire nessuna emozione, sembrava di ghiaccio – racconta la sindacalista – ma appena ha notato che la stavano fotografando è andata nel panico ed ha cominciato a piangere".
La nuova casa
Ieri Soni ha lasciato l'abitazione dove ha vissuto per un paio d'anni con il marito Satman. Alcuni suoi connazionali le hanno offerto ospitalità ed ha quindi lasciato quella casa, legata ormai a ricordi terribili, per allontanarsi anche dai cronisti. I proprietari di casa, che ieri hanno raccontato di aver visto Satnam scaricato da un furgone insieme alla moglie, si erano resi disponibili ad ospitarla anche nella loro abitazione.
"Può stare qui da noi se si sente più tranquilla, noi siamo a disposizione e possiamo anche lasciarle la cameretta di nostra figlia". La scelta è ricaduta invece altrove ma la sindacalista Hardeep Kaur chiede alla istituzioni di non abbandonare questa donna e continuare a seguirla in tutti i modi. "Ho saputo che ora si trova in un'altra casa ospite da alcuni suoi connazionali – aggiunge – ma io continuerò a monitorare la situazione perché non voglio che si isoli e che venga poi abbandonata. Soni ha sicuramente bisogno di un supporto psicologico e di essere seguita dai servizi sociali, continueremo a vigilare perché questo avvenga al più presto".