Morte Satnam Singh, il silenzio del padre dell’imprenditore indagato dopo quel “è stata una leggerezza”
"L'avevo avvisato il lavoratore di non avvicinarsi al mezzo ma lui ha fatto di testa sua. Una leggerezza che è costata cara a tutti". Sono queste le parole pronunciate ieri da Renzo Lovato, padre di Antonello unico indagato per la morte del bracciante Satnam Singh e andate in onda durante l'edizione serale del Tg1. Frasi che hanno scatenato tantissime polemiche dentro e fuori dai social. Oggi Renzo Lovato invece è rimasto in silenzio di fronte ai numerosi giornalisti che gli chiedevano conto di quanto dichiarato il giorno prima.
Scuote la testa e pronuncia solo un "no comment" per rispondere a chi gli chiede "Ma quindi per lei è stata una leggerezza del lavoratore? Non si sente di dire nulla alla famiglia della vittima?". Domande cadute nel vuoto. Lovato entra con il suo furgone all'interno dell'azienda, finita ormai nell'occhio del ciclone. Scende e torna indietro per chiudersi il cancello alle spalle e poi allontanarsi dal gruppo di cronisti.
L'intervista e le polemiche
Eppure ieri non si era sottratto di fronte a una telecamera, accettando di dire la sua. Ma la sua difesa, nei confronti del figlio, si è rivelata un vero e proprio boomerang e forse, anche dopo i tanti commenti indignati ha preferito chiudersi in un religioso silenzio. Nessuna parola sul fatto che il figlio avrebbe scaricato Satnam davanti la sua abitazione senza chiamare i soccorsi, lasciandolo agonizzante in mezzo alla strada, mentre la moglie urlava disperata chiedendo aiuto. A confermare questa dinamica non c'è solo la testimonianza della moglie di Satnam ma anche le parole dei loro vicini di casa Ilario Pepe e Noemi Grifo. Sono stati loro due i primi a soccorrere il bracciante e avrebbero anche tentato di fermare l'uomo a bordo del furgone. "Sono uscito ed ho visto scappare l’imprenditore, diceva che il bracciante aveva solo un taglio” hanno raccontato a Fanpage.it i due ragazzi.