Morte Leo Lamma, la Procura revoca la richiesta di archiviazione del pm
Continua l'inchiesta sulla morte di Leonardo Lamma: dopo la richiesta da parte del pm di archiviare il caso, è arrivata la risposta della Procura che ha revocato la richiesta e disposto un incidente probatorio, come riporta il Corriere della Sera.
Sono state accolte dunque le istanze degli avvocati della famiglia di Leonardo Antonio De Fazi e Massimiliano Capuzi per accertare le cause della morte di Leonardo Lamma, il ragazzo morto a 19 anni su corso Francia, mentre stava percorrendo la strada in sella al suo motorino. Secondo il consulente del caso richiesto dal pm, Leonardo avrebbe perso l'equilibrio e sarebbe caduto da solo. Ma un video e diverse testimonianze smentirebbero questa ipotesi e darebbero la colpa, invece, alla presenza di un dosso lungo la strada, poi livellata nel corso della stessa serata, neanche tre ore dopo l'incidente.
Le richieste dei legali della famiglia di Leonardo
Per cercare di fare chiarezza, gli avvocati della famiglia di Leonardo hanno avanzato alcune richieste. La prima, sicuramente, è quella di ascoltare il testimone che ha visto Leonardo cadere dopo essere sobbalzato all'altezza del dosso e altri due che, invece, avrebbero rischiato a loro volta di restare vittime di incidenti per lo stesso tratto di strada. Oltre a loro, anche il presidente del XV municipio, Daniele Torquati si era già espresso a riguardo, sottolineando la presenza di un vero e proprio gradino lungo la strada, rattoppato solo dopo l'incidente. Nessuno di loro è stato sentito nel corso delle indagini. Sono state proprio le richieste dei legali a convincere la Procura ad approfondire il caso.
Le parole della mamma di Leonardo
La possibilità che il caso potesse essere archiviato era una delle più grandi paure della famiglia di Leonardo: "Ma noi abbiamo fiducia nella magistratura: finché non avremo la documentazione fra le mani, resteremo speranzosi – ha dichiarato la mamma di Leonardo a Fanpage.it nei giorni scorsi – Stiamo aspettando che si faccia verità su quanto accaduto a mio figlio. Noi non ci arrenderemo".