Morte Gianmarco Pozzi, il legale: “Legato con una corda e picchiato: così lo hanno ucciso”
Una caduta da 2,70 metri in un'intercapedine tra le villette di Ponza, il corpo adagiato sulla parte destra con la testa nascosta sotto l'ascella. Il collo spezzato, abrasioni sui gomiti, sulle gambe, sulle spalle e in varie parti del corpo. Costole rotte, così come la clavicola e la spalla sinistra. Segni di asfissia, il cuoio capelluto scalpato. Ferite che, secondo i medici legali incaricati dalla famiglia di Gianmarco Pozzi, il pugile 28enne trovato morto a Ponza lo scorso 9 agosto, sono compatibili con un'aggressione, non con una caduta accidentale. "Il ragazzo è stato trovato per terra e sarebbe caduto da 2,70 metri – spiega a Fanpage.it Fabrizio Gallo, il legale della famiglia di Gianmarco Pozzi – Un'altezza contenuta per un ragazzo con una massa muscolare imponente come Gianmarco, e già questo non giustifica le lesioni sul corpo. Anche ammesso sia così: lui è caduto dall'alto di testa, poi si è adagiato sul fianco destro. Le lesioni sulla parte destra del corpo sono compatibili, ma quelle sulla sinistra? Quel lato non dovrebbe aver toccato nulla eppure ha tutte le ossa rotte, ecco perché pensiamo sia stato aggredito".
S'indaga per omicidio, ascoltati ragazzi che vivevano con Gianmarco
Il pubblico ministero che indaga sulla morte di Gianmarco Pozzi ha aperto un fascicolo per omicidio e sta conducendo indagini serrate per capire cos'è successo veramente il 9 agosto, quando il 28enne è stato trovato privo di vita. Sono stati sentiti i tre ragazzi che abitavano con lui e che hanno sempre sostenuto la versione della caduta dopo una serata di eccessi a base di cocaina. I ragazzi sono stati ascoltati come persone informate dei fatti e non risultano indagati. Sentiti anche i medici che l'hanno soccorso e altri abitanti dell'isola di Ponza che potrebbero essere a conoscenza di informazioni utili alle indagini. "Non crediamo alla caduta, non davanti un corpo che presenta ferite in tutte le parti del corpo – continua l'avvocato – C'è una lesione in particolare sul cadavere di Gianmarco che è molto evidente. Sembra sia stato legato con una corda in vita, immobilizzato e menato".
"Asfissia non per cocaina ma per edema polmonare"
Il consulente del pubblico ministero nella sua relazione ha evidenziato sul corpo di Gianmarco Pozzi una ‘intossicazione da cocaina' e lesioni compatibili ‘verosilmente con una caduta dall'alto'. "Verosimilmente non significa nulla – spiega Gallo – il consulente non ha spiegato le ferite sulla parte sinistra del corpo. Poi, è vero che Gianmarco aveva assunto cocaina, ma non in quantità tale da provocare delle allucinazioni. Il medico ha giustificato così i segni di asfissia, ma i dottori con cui abbiamo parlato ci hanno detto che la lingua tra i denti e la schiuma che escono dalla bocca sono i chiari segni di un'edema polmonare".
"Gianmarco è stato ucciso"
Il corpo di Gianmarco Pozzi è stato cremato, le consulenze potranno essere d'ora in poi effettuate solo sulle fotografie del corpo. Data la tesi iniziale dell'incidente, nessuna autopsia è stata disposta sulla salma né è stato inviato un medico legale sul luogo del ritrovamento per prendere la temperatura del corpo. Tanto che non è possibile dire con certezza a che ora sia avvenuto il decesso. "All'inizio la famiglia pensava fosse stato un incidente – dichiara Gallo – Ha cominciato a insospettirsi quando ha notato un atteggiamento strano da parte dei ragazzi che abitavano con Gianmarco. Lì ha cominciato a farsi delle domande. Se sanno qualcosa devono parlare, perché il ragazzo è stato chiaramente ucciso".