Morte di Teodosio Losito, la lettera d’addio sarebbe un clamoroso falso
Gli inquirenti sono convinti che la lettera d'addio di Teodosio Losito sia un clamoroso falso e che, di conseguenza, la calligrafia dello sceneggiatore sia stata contraffatta. Lo scritto in cui Losito parlava della sua depressione, del fallimento della sua azienda e dei suoi problemi di soldi era stato letto dal suo socio e compagno, Alberto Tarallo, nel corso della trasmissione di La7 ‘Non è l'area': "Alberto, non sai quanto sono dispiaciuto per te, per questo epilogo che ti farà soffrire", era l'incipit che mostrava i motivi, secondo Tarallo, per cui Losito si era tolto la vita nel 2019.
La perizia calligrafica sulla lettera d'addio di Losito
Su quei fogli il pm Carlo Villani ha voluto vederci chiaro e ha chiesto una perizia calligrafica alla criminologa Maria Caldarazzo. Ebbene, riporta il Corriere della Sera, secondo l'esperta quella lettera sarebbe stata scritta proprio da Carlo Tarallo. È stata infatti confrontata con una sceneggiatura scritta a mano dall'uomo e le lettere rivelano la stessa grafia dello scritto attribuito a Losito. Insomma, una contraffazione. Una controperizia di parte, tuttavia, conclude che non ci sono sufficienti prove per attribuire gli scritti alla mano di Tarallo. In ogni caso quest'ultimo non avrebbe portato il suo compagno a pensare al suicidio o comunque quest'accusa non è in alcun modo dimostrabile, quindi i pm hanno chiesto l'archiviazione per l'ipotesi di istigazione al suicidio.
L'indagine riaperta dopo le frasi di Adua del Vesco
La morte dello sceneggiatore era stata archiviata nel 2019 come suicidio, ma alcune frasi proferite da Adua del Vesco e Massimiliano Morra all'interno della casa del Grande Fratello Vip hanno spinto gli inquirenti a riaprire il fascicolo Losito. L'uomo è stato trovato morto a gennaio di tre anni fa all'interno della sua abitazione a Roma. Aveva 53 anni. Secondo Adua del Vesco la causa della morte di Losito sarebbe da attribuire a una presunta setta cinematografica.