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Il caso Maria Sestina Arcuri

Morte di Sestina Arcuri, il fidanzato fuori dal carcere: “Sempre detto di essere innocente”

“Su Andrea è stata costruita l’immagine del ‘mostro’ che ha ucciso la fidanzata” ha detto a Fanpage.it l’avvocato della difesa Gasperini. “Sestina non c’è più perché c’è stata una disgrazia, non per un omicidio volontario”. Landolfi, imputato nel processo per la morte della fidanzata ieri è stato assolto dai giudici di primo grado con formula dubitativa e scarcerato.
A cura di Alessia Rabbai
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Andrea Landolfi fuori dal carcere (Foto di Serena Gasperini)
Andrea Landolfi fuori dal carcere (Foto di Serena Gasperini)
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Sono le ore 23 il cancello del carcere di Regina Coeli si apre per fare uscire Andrea Landolfiassolto con formula dubitativa dai giudici di primo grado lunedì 19 luglio, perché non è stata raggiunta la piena prova della sua responsabilità. Ad aspettarlo i legali difensori Serena Gasperini e Daniele Fabrizi. "Lo abbiamo preso per mano come ad aprile 2020 e lo abbiamo riconsegnato alla sua famiglia, che l'aspettava impaziente" hanno detto a Fanpage.it. Non se lo aspettava era stanco, dopo undici ore trascorse nelle camere di sicurezza. "Grazie per essermi restati accanto senza abbandonarmi mai – ha detto agli avvocati e ai famigliari – Il trentenne era in carcere dal settembre 2019, accusato di omicidio volontario per la morte della fidanzata Maria Sestina Arcuri, deceduta a seguito di una caduta dalle scale nella villetta della nonna di lui in via Papirio Serangeli a Ronciglione, in provincia di Viterbo la notte tra il 3 e il 4 febbraio 2019.

La difesa: "Su Andrea costruita l'immagine del mostro"

"Su Andrea è stata costruita l'immagine del ‘mostro', del trentenne pugile che ha ucciso la fidanzata – ha spiegato l'avvocato Gasperini – per noi fin da subito è stata chiara la sua innocenza: Sestina purtroppo non c'è più perché c'è stata una disgrazia, non per un omicidio volontario. La Procura ha infatti tralasciato degli elementi importanti, come una testimone che dice che alle 5.45 Sestina parlava, testimone che non è stata ascoltata".

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La famiglia di Sestina ricorrerà in appello

"Aspettiamo le motivazioni della sentenza, la nostra intenzione è impugnarla e fare ricorso in appello – ha detto a Fanpage.it l'avvocato della famiglia di Sestina Arcuri, Vincenzo Luccisano – è la prima volta che mi capita che un imputato per omicidio volontario e omissione di soccorso venga assolto con formula dubitativa". Landolfi è stato invece condannato a quattro anni di reclusione per le lesioni provocate alla nonna Mirella Iezzi senza attenuanti generiche. E conclude: "L'appello è la prima cosa che abbiamo davanti". La Corte d'Assise D'Appello potrebbe confermare o rifolmulare la sentenza di primo grado, l'imputato resta in libertà fino alla sentenza definitiva della Suprema Corte di Cassazione.

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