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Satnam Singh, bracciante indiano morto a Latina

Morte di Satnam Singh, arrestato per omicidio Antonello Lovato: “Da lui condotta disumana”

È stato arrestato con l’accusa di omicidio con dolo eventuale Antonello Lovato, il titolare dell’azienda di Latina dove lavorava Satnam Singh.
A cura di Enrico Tata
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Antonello Lovato, il titolare dell'azienda dove lavorava Satnam Singh, è stato arrestato dai carabinieri di Latina con l'accusa di omicidio con dolo eventuale. Lo rende noto la procura di Latina. Stando a quanto si apprende, l'ipotesi di reato era inizialmente quella di omicidio colposo, ma poi è stato contestato all'uomo il reato di omicidio doloso con dolo eventuale.

Cos'è l'omicidio con dolo eventuale

I medici legali hanno infatti accertato che se il ragazzo fosse stato tempestivamente soccorso, si sarebbe "con ogni probabilità salvato". Invece è deceduto a causa della copiosa perdita di sangue avvenuta in seguito all'incidente sui campi.

L'omicidio doloso con dolo eventuale si concretizza quando il soggetto accetta che la morte dell'altro si verifichi con elevata probabilità e, nonostante questo, non si astiene dalla sua condotta. In altre parole, in questo caso l'omicida, pur non volendo uccidere, capisce che la morte dell'altro possa avvenire con molta probabilità e, nonostante questo, non fa nulla per evitare che l'evento possa verificarsi.

Lovato, in altre parole, non ha fatto nulla per evitare la morte del bracciante. "Il comportamento è apparso lucido e finalisticamente teso a dissimulare quanto accaduto, a tutti i costi", scrive il gip nell'ordinanza cautelare.

Il titolare dell'azienda ha abbandonato il corpo di Satnam Singh e l'arto amputato, ha omesso di chiamare i soccorsi, è scappato con il furgone, ha provveduto a ripulire il sangue sul veicolo. Secondo il gip, l'obiettivo principale di Lovato era quello "di celare l'accaduto, d'altra parte, un suo lavoratore, irregolare sul territorio nazionale, privo di contratto, sguarnito di protezioni anti-infortunistiche e adoperando strumentazione da lavoro non certificata, si era amputato un braccio, perdeva copiosamente sangue e aveva subito altre gravi lesioni. Pur di nascondere e dissimulare ha posto in essere tutti ggli accorgimenti descritti, anche a costo cli concretizzare l'evento mortale che, progressivamente, si poneva dinanzi a lui".

Per questo è stato accusato di omicidio con dolo eventuale. Nelle parole del gip: si verifica "allorquando l'agente, pur non mirando ad un evento mortale quale proprio obiettivo intenzionale, abbia tuttavia previsto come probabile secondo un normale nesso di causalità la verificazione di un siffatto evento lesivo".

Il gip: "Da Lovato condotta disumana"

"Prescindendo da valutazioni etiche (irrilevanti per il diritto penale) che, nel caso in esame, pure si imporrebbero a fronte di una condotta disumana e lesiva dei più basilari valori di solidarietà, non può sottacersi che l'indagato si è intenzionalmente e volontariamente disinteressato delle probabili conseguenze del suo agire", sottolinea il giudice.

"Lovato ha fatto ritorno sui terreni dell'azienda agricola, quando ormai la p.g. intervenuta aveva delineato le circostanze spazio-temporali dell'accaduto e, in presenza dei suoi difensori, ha rappresentato circostanze parte e allo stato, risultano sconfessate", scrive il gip.

Com'è morto Satnam Singh

Satnam Singh è morto lo scorso 16 giugno. Un macchinario per il taglio del fieno gli aveva reciso il braccio e il suo datore di lavoro, Antonello Lovato, lo ha abbandonato in mezzo alla strada a Borgo Santa Maria, Latina. Il 31enne è stato trasportato all'ospedale San Camillo di Roma, dov'è arrivato in condizioni disperate. Sottoposto a una delicatissima operazione, Satnam Singh è morto poche ore dopo il suo arrivo in pronto soccorso.

Come stabilito dall'autopsia, il ragazzo poteva essere salvato. Aveva perso un braccio e aveva riportato gravi ferite alle gambe, ma se fosse stato tempestivamente soccorso, hanno concluso i medici, sarebbe probabilmente ancora vivo. E invece il titolare dell'azienda per cui lavorava lo ha abbandonato davanti casa senza chiamare immediatamente il 118.

Nelle parole del medico legale:

"Il decesso di Singh Satnam è da correlare causalmente a shock emorragico causato dall'amputazione del braccio destro al terzo superiore medio, con sezione completa dell'arteria ascellare che è al principale arteria della regione dell'ascella; tale arteria ha origine dall'arteria succlavia, con le sue varie diramazioni ed ha il compito di rifornire di sangue ossigenato le strutture ascellari, la spalla, la scapola e la parte superiore del torace. Vi era sezione anche dell'arteria omerale, arteria principale del braccio".

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