Morte di Paolo Calissano, rinviato a giudizio l’avvocato accusato di avergli rubato mezzo milione di euro

L'avvocato e amministratore di sostegno di Paolo Calissano, Matteo Minna, è stato rinviato a giudizio con l'accusa di aver raggirato l'attore genovese e di avergli rubato oltre mezzo milione di euro. Questa la sentenza della giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di Roma Angela Nutini. L'imputato difeso dai legali Enrico Scopesi e Maurizio Mascia comparirà in aula il 3 luglio, data in cui è fissato l'inizio del processo.
Calissano è morto a cinquantaquattro anni a Roma nella sua abitazione il 29 dicembre del 2021, ucciso da un cocktail di farmaci antidepressivi. "Sono contento per il rinvio a giudizio ma lo sarei stato di più se Paolo fosse ancora vivo" ha commentato alla Repubblica il fratello Roberto a margine della sentenza, parte offesa assistito dall'avvocata Santina Ierardi. Questa estate Minna dovrà comparire davanti ai giudici.
Il denaro prelevato finiva sul conto corrente personale
Secondo quanto ricostruito in sede d'indagine dai militari della Guardia di Finanza coordinati dalla Procura Matteo Minna, approfittando dello stato di fragilità di Calissano, avrebbe prelevato ripetutamente denro dai conti correnti degli assistiti, che finiva sul suo conto personale. Movimenti di soldi che venivano motivati con spese per i suoi clienti, che però non erano accompagnate da regolare fattura. L'ipotesi avanzata dal pubblico ministero è che Calissano si sia suicidato perché ridotto al lastrico.
Tutte le accuse a Matteo Minna
Minna, vvocato e amministratore di sostegno di Paolo Calissano è stato sottoposto agli arresti domiciliari con l'accusa di peculato aggravato, falsità ideologica – per aver fatto false relazioni di sintesi sull'andamento delle amministrazioni di sostegno delle quale avrebbe dovuto farsi carico – falsa perizia per aver portato il consulente incaricato dal giudice tutelare a sbagliare ad esaminare la gestione patrimoniale e la regolarità dei rendiconti dei suoi incarichi. Minna è accusato, oltre Calissano, di aver derubato una donna con problemi di dipendenze e ad altri tre amministrati. Minna è inoltre accusato di circonvenzione di incapace e omissione di atti d'ufficio.