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Massimo Bochicchio morto in moto, il pm archivia l’inchiesta: un malore ha causato l’incidente

Scartata l’ipotesi dell’istigazione al suicidio, dopo 13 mesi di indagini il sostituto procuratore Alessandro Di Taranto ha chiesto l’archiviazione. Resta però la strana coincidenza delle polizze assicurative intestate alla moglie.
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È stato un "improvviso malore" la causa più probabile dell’incidente in moto su via Salaria che il 19 giugno 2022 provocò la morte di Massimo Bochicchio, consulente finanziario accusato di truffa nei confronti di decine di vip per un valore complessivo di circa 600 milioni di euro.

Dopo 13 mesi di indagini, il sostituto procuratore Alessandro Di Taranto, non avendo trovato altri indizi, ha chiesto al gip l’archiviazione delle indagini sul decesso del broker, in cui era ipotizzato il reato di istigazione al suicidio. Resta però il giallo delle polizze assicurative intestate alla moglie.

L’incidente in moto

Il 19 giugno 2022, alla guida della sua moto Bochicchio si è schiantato contro il muro di cinta dell’aeroporto dell’Urbe sulla via Salaria, periferia nord di Roma. Il mezzo ha preso fuoco e il corpo è stato trovato completamente carbonizzato, riconoscibile solo grazie al test del Dna e al braccialetto elettronico. A seguito dell’esito dell’autopsia, però, è stato possibile stabilire che l’uomo è morto per i traumi dell’incidente, e non bruciato vivo come inizialmente si ipotizzava.

Bochicchio nell’estate del 2022 si trovava agli arresti domiciliari per esercizio abusivo della professione finanziaria e il giorno dopo sarebbe dovuto comparire in aula per una nuova udienza. Per motivi di salute, e con il braccialetto elettronico, il broker aveva il permesso di uscire tra le 10 e le 12 dalla casa in cui era confinato. Quella mattina si stava dirigendo verso il centro quando, intorno alle 11.45, "è stato visto da alcuni testimoni – secondo quanto riportato nella richiesta di archiviazione – deviare verso destra fino a collidere con un muro all’altezza del civico 875".

Dagli esami tossicologici non risultava alcuna assunzione di sostanze alteranti, e quindi inizialmente gli inquirenti si sono concentrati principalmente su tre ipotesi: sabotaggio della moto, la scelta di suicidarsi o un malore. Con l’odierna archiviazione, la Procura dopo oltre un anno di indagini ha stabilito che si è trattato di un improvviso malore.

Il giallo delle polizze assicurative

Pochi mesi prima di perdere la vita nell’incidente, Bochicchio aveva stipulato due polizze assicurative che “coprivano il rischio morte”: in caso di sua dipartita, i soldi sarebbero andati alla moglie, l’ex concorrente di Miss Italia Arianna Iacomelli. Inevitabilmente insospettisce la strana coincidenza temporale: si tratta esclusivamente di una casualità oppure aveva seriamente paura di morire?

La truffa da 600 milioni ai danni dei vip

Bochicchio era accusato di riciclaggio e abusiva attività finanziaria per aver truffato vip e personaggi del mondo dello sport per un valore complessivo di circa 600 milioni. Secondo quanto emerso in sede d’indagine, il broker era a capo della "Kidman Asset Management", società con sede nel quartiere Holborn di Londra.

Tra i nomi delle sue vittime più celebri spicca quello dell'allenatore Antonio Conte (che nella truffa avrebbe perso 30,6 milioni di euro), l'ex allenatore della Nazionale Marcello Lippi e suo figlio Davide, l'attaccante Stephan El Shaarawy, l'ex difensore francese Patrice Latyr Evra e il designer romano specializzato in arredamento di yacht Achille Salvagni.

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