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Morte di Margaret Spada, il fidanzato: “I medici mi hanno cacciato, lei stava male”

Salvatore Sferrazzo, il fidanzato di Agata Margaret Spada, la 22enne morta dopo un’iniezione per un intervento al naso, ha detto di aver ripreso con il telefono cosa è successo quando si è sentita male e i medici che non lo hanno fatto entrare nella stanza.
A cura di Alessia Rabbai
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"I medici mi hanno cacciato via dalla stanza, Margaret si stava sentendo male". A parlare è Salvatore Sferrazzo, il fidanzato della ventiduenne morta dopo un'iniezione per un intervento al naso. Parole riportate da Il Corriere della Sera, che potrebbero aggravare la posizione dei due medici indagati per omicidio colposo. Padre e figlio, Marco Procopio e Marco Antonio Procopio sono iscritti sul registro degli indagati della Procura della Repubblica, che ha aperto un'inchiesta sul caso di Agata Margaret Spada, arrivata a Roma da Lentini, in Sicilia, per farsi operare in un centro di Medicina estetica dell'Eur, che aveva visto su TikTok.

"Ho ripreso tutto con il telefonino"

Il fidanzato aveva accompagnato Margaret nel centro lunedì 4 novembre scorso e ad un certo punto, mentre aspettava, si sarebbe reso conto che qualcosa nella stanza in cui lei si trovava non andava. Quando però si è avvicinato per chiedere spiegazioni, i medici – a suo dire – lo avrebbero allontanato: "Ho tirato fuori il telefonino e ho ripreso tutto" ha detto.

Margaret, subito dopo la puntura avrebbe lamentato una forte nausea e giramenti di testa, seguiti da tremori e dal cadere in uno stato d'incoscienza è stata trasportata d'urgenza all'ospedale Sant'Eugenio, dove purtroppo è morta dopo tre giorni di agonia. Margaret e Salvatore stavano insieme da nove anni e lui avrebbe voluto spostarla nel 2025 a Parigi.

Dall'autopsia morta per arresto cardiocircolatorio

I primi risultati dell’autopsia sulla salma di Agata Margaret Spada, svolta all'Istituto di Medicina legale di Tor Vergata a Roma, mostrano che sarebbe morta per un arresto cariocircolatorio in un quadro di sofferenza acuta. Sulle cause saranno necessari ulteriori accertamenti e attendere l'esito degli esami istologici e tossicologici, per capire cosa le sia stato somministrato prima e dopo che si sentisse male. Per l'avvocato Domenico Oropallo, che difende i due medici indagati i suoi assistiti avrebbero rispettato la procedura: “Non ci sono due squadre, ma due famiglie devastate. Bisogna capire bene ciò che è accaduto".

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