Morte di Andrea Purgatori, i figli: “Increduli e amareggiati per gli errori dei medici”
Edoardo, Ludovico e Victoria, figli di Andrea Purgatori, non comprendono come "siano state scambiate delle ischemie per metastasi celebrali". Trascorsi nove mesi dalla morte del giornalista di La7, parlando per la prima volta in un'intervista al Corriere della Sera, si sono definiti "increduli e amareggiati, ma fiduciosi nel lavoro della magistratura di fare chiarezza". Purgatori aveva un tumore grave ai polmoni, ma i medici per la Procura della Repubblica di Roma non hanno saputo diagnosticare l’endocardite, ossia l'infezione delle valvole cardiacheche, che sarebbe stata la causa del decesso. "L'autopsia ha rivelato come la diagnosi iniziale del maggio 2023 di numerose metastasi celebrali era sbagliata" commentano i figli di Purgatori.
Quattro medici indagati per la morte di Andrea Purgatori
I famigliari di Andrea Purgatori vogliono vederci chiaro sulla sua scomparsa, per capire se, agendo diversamente e tempestivamente, ricevendo la corretta diagnosi, il loro caro si sarebbe potuto salvare. Hanno sporto denuncia, assistiti dall’avvocato Alessandro Gentiloni Silverj, e la Procura ha iscritto sul registro degli indagati quattro medici dell’equipe di Villa Margherita, dove il giornalista è stato preso in cura. Le loro responsabilità sono per ora al vaglio degli inquirenti.
Per i periti Purgatori si sarebbe salvato con un antibiotico
Per i periti nominati dalla Procura Purgatori avrebbe allungato la vita, se gli fosse stato somministrato un antibiotico, una mirata terapia gli avrebbe infatti consentito nonostante il tumore, di vivere di più. Secondo quanto scrivano gli esperti Luigi Marsella e Alessandro Mauriello, i medici curanti avrebbero omesso "la prescrizione di accertamenti clinici, laboratoristici e strumentali finalizzati alla diagnosi di endocardite infettiva". La perizia chiesta dal giudice delle indagini preliminari, come quella della Procura, ha escluso in Purgatori la presenza di metastasi cerebrali.