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Omicidio Desirée Mariottini a Roma

Morte Desirèe Mariottini, Giampiero Mughini a processo: aveva definito la sua famiglia “inesistente”

Partirà il prossimo 31 ottobre il processo a Giampiero Mughini accusato di calunnia per alcune frasi pronunciati contro i genitori di Desirèe Mariottini, la ragazza morta a San Lorenzo dopo essere stata drogata e violentata.
A cura di Beatrice Tominic
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"Questa ragazzina proveniva da una famiglia straordinariamente debole: veniva da uno che vendeva droga e da una madre inesistente, era una predestinata": queste le parole di Giampiero Mughini su Desirèe Mariottini, la ragazza di sedici anni morta dopo essere stata drogata, stuprata e abbandonata. L'intervento del giornalista, che risale al 28 ottobre del 2018 durante una puntata di Domenica In, gli è costato il rinvio a giudizio con l'accusa di calunnia.

Il processo a Mughini: Mara Venier chiamata a testimoniare

La tragedia era avvenuta da una decina di giorni circa quando, nel salotto della domenica di Rai Uno, ospite di Mara Venier, Mughini si è pronunciato sui genitori della ragazzina: sul padre, invischiato nella vendita di stupefacenti e sulla mamma, Barbara, con la ragazzina viveva insieme ai nonni materni. Non appena sentite le sue parole, la mamma di Desirèe lo ha immediatamente denunciato: sarà rappresentata dagli avvocati Claudia Sorrenti e Maria Belli.

Dopo circa cinque anni dalla vicenda, il prossimo 31 ottobre, inizierà il processo. Fra i testimoni è stata chiamata a testimoniare la stessa Mara Venier, conduttrice del programma.

La morte di Desirèe Mariottini

È stata drogata e stuprata, poi lasciata morire nel quartiere romano di San Lorenzo, all'interno di uno stabile abbandonato, già segnalato dai residenti della zona, in via Lucani. Per la sua morte il 21 novembre scorso è arrivata la conferma alle condanne: l'accusa, a vario titolo, è quella di omicidio, violenza sessuale e cessione di stupefacenti a minori. In particolare sono stati confermati i due ergastoli per Mamadou Gara e Yousef Salia, 27 anni per Alinno Chima e 24 anni per Brian Minthe: sono loro che dopo averla violentata, hanno lasciato morire Desirèe senza neppure chiamare i soccorsi.

Oltre a loro, è stata condannata anche l'amica e pusher della sedicenne, la ventenne Antonella Fauntleroy: per lei, che le avrebbe iniettato fisicamente l'eroina, la pena è di 6 anni.

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