Morte del pr Francesco Vitale rapito dai creditori, fermato un uomo di 37 anni
Continuano le indagini per la morte di Francesco Vitale, il pr originario di Bari precipitato e morto dal quinto piano di una palazzina al civico 40 di via Pescaglia, in zona Eur, lo scorso 26 febbraio, dopo essere stato sequestrato dai creditori. Per quanto accaduto i carabinieri, che avevano già ascoltato il proprietario dell'appartamento, hanno fermato un uomo di 37 anni già noto alle forze dell'ordine per sequestro di persona a scopo di estorsione aggravato dalla morte dell'ostaggio, come si legge su il Corriere della Sera.
I militari stavano cercando di chiarire la dinamica che ha portato Vitale a compiere un volo di 15 metri prima di toccare il suolo. Non sanno ancora se si sia lanciato nel vuoto per cercare di scappare o se sia stata un'altra persona a spingerlo: ciò che è certo è che, per il momento, fra le accuse al 37enne fermato non figura quella di omicidio.
Le indagini per la morte del pr di Bari
Lunedì scorso i militari del Ris, Raggruppamento Investigazioni Scientifiche, sono tornati nell'abitazione della Magliana per un nuovo sopralluogo. L'appartamento, di proprietà di una persona incensurata, in questa occasione è stata setacciata con il luminol, per cercare tracce di sangue ed eventuali segni di pulizia: nell'appartamento c'erano sangue e odore di candeggina.
Quando Vitale è precipitato dal palazzo, la casa era a soqquadro: prima del volo fatale, il pr forse era già ferito, probabilmente dopo una colluttazione con chi lo aveva rapito e segregato in quella casa. Secondo quanto emerso, dopo essere arrivato a Roma con la compagna, sarebbe stato sequestrato dai creditori per un debito di circa mezzo milione di euro. Non è escluso che si tratti di affari di droga legati alla criminalità romana.