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Morte del pr Francesco Vitale, arrestata la moglie di uno dei sequestratori: “Era la carceriera”

Sono salite a tre le persone arrestate per la morte del pr barese Francesco Vitale, precipitato lo scorso 22 febbraio dal quinto piano di un palazzo alla Magliana. Secondo gli inquirenti sarebbe morto nel tentativo di un’ultima disperata fuga da chi lo sequestrava per un debito non ripagato di 500mila euro.
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Alcuni mesi dopo gli arresti di "Saccottino" e "Sergione", non si fermano le indagini sulla morte di Francesco Vitale, conosciuto come "Cicco Barbuto", il pr di Bari che lo scorso 22 febbraio è precipitato dal quinto piano di un palazzo alla Magliana: le ricostruzioni dei pm Francesco Cascini e Francesco Minisci hanno portato all’arresto di una terza persona accusata di essere coinvolta nel giallo della morte di Vitale. Si tratta di Ilaria Valentinetti, la moglie di Sergio Placidi (cosiddetto "Sergione"), che secondo chi indaga avrebbe sequestrato il giovane che aveva contratto un ingente debito con la mafia albanese: la donna avrebbe avuto il ruolo di sorvegliare la vittima per almeno un paio d’ore.

La ricostruzione dei fatti

Il 21 febbraio 2023 Francesco Vitale era salito a Roma da Bari con la sua ragazza, per incontrare le persone con le quali aveva contratto un debito di ben 500mila euro. Ma ben presto l’appuntamento si era trasformato in un sequestro: il giovane pr era stato costretto a salire sull’auto guidata da Placidi ed era stato portato nell’appartamento al quinto piano di via Pescaglia, dove poi hanno avuto luogo le percosse e le torture. L’uomo, secondo gli inquirenti, sarebbe morto precipitando dal quinto piano del palazzo nell’estremo tentativo di fuggire. Infatti, creditori e sequestratori avrebbero chiesto un riscatto alla famiglia di Vitale: l’ultimatum era fissato per le 8 di mattina di quel tragico 22 febbraio, giorno della morte del giovane. I familiari non avrebbe risposto alla richiesta, e lo stesso Vitale sarebbe stato pienamente consapevole della sua imminente fine, come dimostrano le ultime parole rivolte alla compagna: "Per me ormai è finita, dai un ultimo bacio al bimbo da parte mia".

Le indagini e gli arresti

Sin dal ritrovamento del cadavere ai piedi del palazzo in via Pescaglia, erano subito scattate le indagini, affidate ai carabinieri del Nucleo investigativo. I primi arrestati sono stati Daniele Fabrizio e Sergio Placidi, considerati i sequestratori che hanno picchiato e torturato Vitale, "colpevole" di avere un debito da mezzo milione con la mafia albanese. Ma gli inquirenti non hanno mai smesso di cercare eventuali complici, convinti che ci fossero altri coinvolti nel sequestro: dopo mesi di indagini, è stata arrestata una terza persona. Ilaria Valentinetti, moglie di Sergio Placidi, secondo la procura avrebbe avuto un ruolo nella vicenda: per un paio d’ore sarebbe stata proprio lei a sorvegliare il giovane barese. Per lei la stessa accusa contestata agli altri due: sequestro di persona a scopo di estorsione con l'aggravante del decesso della vittima. Continuano però le indagini: secondo gli inquirenti all’appello mancherebbe ancora un ultimo membro.

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