Morte bracciante agricolo abbandonato in strada: “L’arto di Satnam Singh lasciato vicino all’immondizia”
"Continuava ad urlare marito tagliato. Non abbiamo capito subito cosa volesse dire, ma abbiamo comunque chiamato il 118. Soltanto dopo ho visto che gli mancava tutto un braccio. Neanche lui sapeva dove fosse. La cassetta per la frutta con il braccio è stata lasciata accanto ai secchioni dell'immondizia". Questo il racconto di alcuni residenti della zona in cui nel pomeriggio di lunedì scorso è stato Satnam Sigh, insieme a ciò che rimaneva del suo braccio.
Dopo l'incidente nei campi, nel quale l'arto è stato tranciato di netto, lo hanno trasportato in un furgoncino bianco con la moglie e lo hanno abbandonato lungo la strada. È stata la donna a cercare aiuto citofonando alle abitazioni della zona.
"Diceva marito tagliato. Abbiamo pensato servisse qualche punto, non abbiamo capito subito la gravità della situazione. Ma non che gli mancasse un intero arto. È stata una scena spaventosa", continua Ilario Pepe, che per primo ha chiamato il 118 ed è riuscito ad intercettare l'imprenditore che ha abbandonato il corpo.
Il racconto dei testimoni: "Ciò che restava del braccio buttato nell'immondizia"
"La cassetta per la frutta con il braccio di Satnam Singh era stata lasciata qui, in mezzo ai secchioni dell'immondizia. Lui lo hanno lasciato un po' più distante". Queste le parole di una testimone, fra le prime ad aver prestato soccorso al bracciante agricolo rimasto vittima di un tragico incidente a Latina: probabilmente rimasto agganciato con la camicia mentre stava lavorando nei campi, la macchina agricola gli ha tranciato il braccio di netto. È morto ieri, all'ospedale San Camillo di Roma, dopo essere stato trasportato d'emergenza il giorno prima.
"Eravamo in giardino con le bambine, quando sono arrivate le urla. Abbiamo cercato fino all'ultimo di aiutarlo. All'inizio pensavo fosse morto. Siamo scioccati, la storia è talmente crudele che non ci sono parole – aggiunge un'altra residente, Noemi Grifo – Chiediamo giustizia. E che il responsabile paghi".
La fuga del caporale: "Si è tagliato, ma non è in regola"
"Che vuol dire marito tagliato? Non capivo. Ma lei si buttava per terra disperata – continua lui – Così mi sono affacciato e ho visto un uomo che lo portava dietro alle case, sorreggendolo. Io l'ho intravisto, all'inizio pensavo lo aiutasse. Non avevo capito come stava e che lo stesse abbandonando", dice.
Uscito di casa, ha notato la presenza del furgone, tutto chiuso. "Gli sono corso dietro e gli ho detto di chiamare subito il 118. Gli ho chiesto cosa stesse succedendo. Mi ha risposto mentre chiudeva gli sportelloni. Mi ha detto che si era tagliato. Ma me lo ha detto così, come se bastassero pochi punti per farlo riprendere, come se fosse niente. Gli ho chiesto perché lo avesse portato qui, anziché aiutarlo, magari portandolo in ospedale. Mi ha detto che da lui non era in regola. Ed è scappato".
La chiamata al 118: "Gli manca tutto il braccio"
"Non avevo ancora visto il corpo. Loro nel frattempo si erano messi in contatto con il 118, mi hanno passato il telefono – racconta quei momenti concitati – C'è un ragazzo, lo hanno portato qua dal lavoro, si è tagliato. Quando mi hanno chiesto maggiori informazioni, ho raggiunto il bracciante dietro casa. E mi sono dovuto correggere. Gli mancava tutto l'arto, non era un semplice taglio. Mi ha detto che lo avevano portato insieme al braccio, ma che non sapeva dove fosse. Soltanto dopo è stato trovato un pezzo di mano in mezzo alla spazzatura".