Morta per overdose la figlia del medico della Sars: ipotesi ritardi nella chiamata ai soccorsi
Per la morte della ventenne Maddalena Urbani, figlia del medico che isolò per la prima volta la Sars, uno spacciatore sessantaquattrenne siriano che le avrebbe fornito l'eroina con la quale la giovane sarebbe andata in overdose è stato arrestato e la sua posizione è al momento al vaglio dell'Autorità Giudiziaria. È proprio nella camera da letto dell'appartamento del pusher, che Maddalena è stata ritrovata senza vita nel primo pomeriggio di ieri, domenica 28 marzo, in via Vibo Mariano, zona Cassia. Sulla tragedia avvenuta il giorno prima del diciottesimo anniversario della scomparsa del padre, indagano gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato Flaminio Nuovo, la Squadra Mobile e la Scientifica. Come riporta La Repubblica, gli investigatori hanno ascoltato lo spacciatore e l'amica coetanea di Maddalena, che ha chiamato l'ambulanza, ma le loro testimonianze sembrano non combaciare e le circostanze della morte sono ancora tutte da chiarire. Chi indaga sulla scomparsa della giovane vuole capire se poteva essere salvata, con un intervento tempestivo, se ci sia stato un ritardo nella chiamata ai soccorsi e se sia stata abusata. Sulla salma è stata disposta l'autopsia.
I messaggi di cordoglio a Maddalena Urbani
Maddalena è morta il giorno dopo il conferimento da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella della Gran Croce d'Onore dell'Ordine della Stella d'Italia al padre Carlo, il primo medico identificare la polmonite atipica scatenata dal coronavirus nel 2003 e deceduto in autoisolamento a Bangkok. La notizia della morte di Maddalena si è diffusa in breve tempo e in tanti hanno dedicato messaggi in suo ricordo, tra questi quello dell'associazione italiana Carlo Urbani Onlus: "L'Aicu si stringe attorno alla famiglia Urbani per la tragedia che l’ha colpita insieme alla stessa associazione, da essa fondata. Maddy non è probabilmente riuscita a superare la grande tragedia familiare, accaduta diciotto anni fa, proprio in questi giorni. Crediamo tuttavia nelle ragioni del lutto che si apre alla vita e alla speranza. Sarà anche questo un motivo di maggiore impegno per quanti hanno voluto e continueranno a voler bene a Carlo e alla sua famiglia".