Morta per infarto a 28 anni, la procura indaga ma l’ospedale smentisce: “Le nostre visite accurate”
Fitte al petto, la corsa in ospedale e le dimissioni, dopo la somministrazioni di antidolorifici. E l'infarto fatale 48 ore dopo. A qualche mese dalla morte di Francesca Carocci, giovane attrice di teatro di 28 anni, la Procura di Roma ha aperto apre le indagini per omicidio colposo, per il momento a carico di ignoti.
Il compito è quello di verificare che non vi sia stata superficialità da parte dei medici che hanno visitato la ragazza in quella tragica giornata di fine febbraio prima di dimetterla, a pochi giorni dal suo ultimo spettacolo.
Nel frattempo è già arrivata la risposta dell'ospedale in cui era stata portata la giovane, l'Aurelia Hospital, che esprime cordoglio ai familiari per la loro perdita, ma che garantisce che la giovane è stata sottoposta a "tutti gli esami ed accertamenti clinici, completi e approfonditi, richiesti per la sintomatologia presentata dalla paziente".
La reazione dell'ospedale
"Gli esami e gli accertamenti clinici, completi e approfonditi, sono stati accuratamente valutati dall'equipe di cardiologia della struttura e hanno categoricamente escluso una diagnosi di infarto miocardico acuto", dicono ancora dall'ospedale, come riportato da il Messaggero.
Secondo le informazioni circolate ieri, dopo essersi presentata in ospedale lamentando dolori al petto, a Carocci sarebbero stati prescritti degli antidolorifici. "Abbiamo semplicemente confermato la stessa terapia già assunta in precedenza dalla paziente a domicilio – spiegano dall'ospedale – Una terapia che non è in grado di poter mascherare i sintomi di un eventuale infarto".
L'ospedale e la richiesta di autopsia
Insomma, l'ospedale assicura di aver svolto tutti gli esami e accertamenti del caso in maniera completa ed approfondita. A far scattare la richiesta di ulteriori verifiche, la consulenza del medico legale incaricato dalla procura secondo cui, dai risultati di alcune analisi, sarebbe emersa un'alterazione degli enzimi specifici del cuore che indicavano una criticità.
Secondo quanto spiegato dalla struttura sanitaria, però, la richiesta dell'autopsia sul corpo della ventottenne sarebbe arrivata proprio da parte dell'ospedale stesso.
"L'Aurelia Hospitale tuttavia non è stata invitata allo svolgimento dell'esame autoptico e non è tuttora a conoscenza dei risultati, anche se può fin d'ora osservare come le notizie su alcune valutazioni attribuite al medico legale incaricato dalla Procura non siano assolutamente corrette", sottolineano.
Le indagini in corso
Dopo la denuncia della famiglia di Carocci, che sospetta possa aver avuto una miocardite non diagnosticata e curata con antidolorifici, sono scattate le indagini. La procura ha aperto le indagini per omicidio colposo, per il momento a carico di ignoti: l'obiettivo della famiglia è quello di rintracciare eventuali responsabilità.
La ragazza, che si era presentata in ospedale due giorni prima di morire, è stata dimessa con una cura di antidolorifici. Dopo circa 48 ore, però, i dolori sono tornati più forti. I suoi genitori sono stati costretti a chiamare un'ambulanza. Durante il viaggio verso la struttura sanitaria, ha avuto un primo infarto. Poco dopo essere stata rianimata, ne è arrivato un secondo. Fatale per la giovane, morta ad appena 28 anni.