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Avvelenata da botulino, il cognato: “Mia suocera morta in un giorno, pensavamo a virus intestinale”

Sul caso indagano i carabinieri del Nas. L’’accusa, per il momento a carico di ignoti, è di omicidio colposo. “La zuppa secondo mia suocera aveva un sapore strano”.
A cura di Natascia Grbic
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"Pensavamo fosse un virus intestinale. Ma il venerdì mia suocera stava talmente male che abbiamo chiamato l’ospedale. L’hanno ricoverata e l’indomani è morta. Una tragedia. Nel frattempo, Paola stava sempre peggio, aveva iniziato a sbiascicare, ad avere le palpebre basse a non respirare bene”. A parlare è il compagno della donna che si è salvata dopo l'infezione da botulino presa mangiando una zuppa ai carciofi. Lei è sopravvissuta ma la madre, che aveva mangiato più della metà della confezione di minestra, è deceduta dopo poche ore. A rendersi conto che le due avevano un'intossicazione da botulino, è stata una dottoressa del Sant'Eugenio: a quel punto la donna si è salvata, ma ci vorrà del tempo perché possa rimettersi.

L'uomo rilasciato un'intervista a la Repubblica, in cui ha raccontato cosa è successo quel giorno e come le due donne hanno cominciato a sentirsi male. La suocera aveva comprato una zuppa ai carciofi al supermercato: il sapore non le sembrava dei migliori, per quello ha chiesto alla figlia di assaggiarla. Dopo poco che le due donne avevano mangiato la minestra, hanno cominciato a sentirsi male. Le condizioni della signora più anziana erano critiche: portata in ospedale, è morta il giorno dopo. La figlia, dopo vari pareri medici, è stata ricoverata: una volta scoperto che aveva preso il botulino, è stata sottoposta alla profilassi. Per riprendersi ha dovuto passare un mese in terapia intensiva.

La donna nega che la confezione fosse aperta. Una delle ipotesi investigative, infatti, è che la zuppa sia stata conservata male, e per questo abbia sviluppato il batterio.

"Le chiedono qual è l’ultimo pasto consumato, e se per caso fosse la stessa pietanza che aveva mangiato la madre morta. La risposta è ‘sì'. Ed è quella vellutata ai carciofi. Dall’ospedale mi chiamano e mi chiedono se, di quella zuppa, è rimasta qualche residuo. Salgo nell’appartamento di mia suocera e sul fornello, nel tegamino, c’era ancora un po' di quella zuppa. L’avvolgo nel cellophane e la porto al Sant’Eugenio".

Le indagini dei carabinieri del Nas proseguono. L’accusa, per il momento a carico di ignoti, è di omicidio colposo.

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