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Morta dopo una liposuzione, la figlia: “Era piena di buchi, le hanno tolto grasso ovunque”

La figlia di Simonetta Kalfus sulla morte di sua mamma dopo una liposuzione ha spiegato che “era piena di buchi, anche sul collo e sotto il mento”. La 62enne è deceduta dopo 10 giorni d’agonia dall’intervento all’ospedale Grassi di Ostia.
A cura di Alessia Rabbai
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Simonetta Kalfus
Simonetta Kalfus

"Non si può morire per una liposuzione, mia madre era piena di buchi, anche sul collo, sotto il mento". A parlare è la figlia di Simonetta Kalfus, sessantadue anni, ex dirigente di Unicredit, che si è sottoposta ad una liposuzione ed è morta dopo dieci giorni d'agonia all'ospedale G.B. Grassi di Ostia il 18 marzo del 2025. Le cause del decesso da una prima ricostruzione sarebbero da attribuire ad un'embolia. Sul corpo è stata anche riscontrata la presenza d'infezioni diffuse. Simonetta è stata operata in un ambulatorio privato di Cinecittà, successivamente il suo quadro clinico è peggiorato e ha richiesto il trasferimento d'urgenza in ospedale, poi il decesso.

Il giorno prima che Simonetta morisse sua figlia, avendo capito che non c'era più nulla da fare, ha sporto denuncia dai carabinieri. Sulla vicenda indaga la procura della Repubblica di Roma, con il pubblico ministero Chiara Capezzuto titolare del fascicolo. A finire iscritti nel registro degli indagati sono i nomi di due medici, accusati di omicidio colposo.

Eleonora, intervistata dalla Repubblica, ha spiegato come non fosse la prima volta che sua madre si sottoponeva ad interventi di chirurgia estetica: "Prima della liposuzione aveva fatto lifting e addominoplastica, ma non nello stesso ambulatorio. In quelle occasioni non ha avuto reazioni avverse". Eleonora sapeva dell'intervento di sua madre, ma non ne conosceva i dettagli: "Abbiamo ricostruito tutto con precisione leggendo le chat del suo telefonino con l’aiuto dei carabinieri. Inizialmente l’operazione doveva essere limitata ai glutei. Invece le hanno tolto grasso ovunque".

Il genero di Simonetta ha spiegato come quest'ultima fosse una persona attenta e precisa, prima di scegliere l'ambulatorio privato dove farsi operare si è informata adeguatamente e "si è fidata di un amico anestesista, che ha partecipato all'intervento". I famigliari di Simonetta, dopo la tragedia che li ha colpiti, chiedono che vengano fatte "verità e giustizia".

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