Monterano, addio al fico nel convento del Marchese del Grillo: crollati rami e parte del tronco
Il fico all'interno del convento di San Bonaventura a Monterano è crollato. Simbolo delle rovine di una delle più belle città abbandonate del Lazio, è diventato celebre con il film ‘Il marchese del Grillo' diretto da Mario Monicelli (1981). La grossa pianta si ergeva all'ingresso di quello che è anche noto come il convento di ‘Don Bastiano', interpretato da un indimenticabile Flavio Bucci, progettato da Gian Lorenzo Bernini e costruito tra il 1677 ed il 1679. Nella notte tra sabato e domenica scorsi buona parte del tronco e i rami ad esso collegati si sono distaccati. Due branche principali della pianta si sono schiantate a terra e oggi sono iniziate le operazioni di rimozione della parte danneggiata.
A darne notizia il Comune di Canale Monterano, del quale fa parte la ‘città morta'. "Tutto si trasforma, si legge sulla pagina Facebook dell'amministrazione comunale insieme alle immagini della pianta al suolo – Fortunatamente nel cadere l'albero non ha danneggiato il monumento. Procederemo con la rimozione delle parti danneggiate dell'albero, con il supporto della Soprintendenza competente per la tutela del bene architettonico e con una verifica dei polloni sopravvissuti, sperando che questa icona della nostra Monterano possa tornare presto ad essere il suggestivo ‘quadro' che conosciamo, comunione tra architettura, storia e natura".
Il fico delle rovine di Monterano è un albero secolare, negli anni ha ‘assistito' a vari vicissitudini, ma la sua presenza nell'antico abitato c'è sempre stata, nato su un rilievo di strutture crollate del convento, all'interno della pavimentazione. "Il fico è un simbolo, non si può sciogliere da Monterano e dalle sue rovine. In passato si è anche pensato di rimuoverlo per non rovinare il monumento, poi storicamente si è sempre deciso di lasciarlo lì, monitorandolo – ha spiegato a Fanpage.it il sindaco di Canale Monterano Alessandro Bettarelli – Il tronco si è un po' ammuffito, ha perso 2/3 della sua consistenza, ma dovrebbero esserci dei polloni che fanno sperare che buona parte della pianta possa rimanere in vita e che nei prossimi anni ricresca".