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Montalto di Castro, bracciante muore di caldo mentre lavora sotto il sole in un campo

Tragedia nei campi di Montalto di Castro, dove un bracciante agricolo è morto mentre lavorava sotto il sole.
A cura di Alessia Rabbai
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Immagine di repertorio
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Un bracciante agricolo è morto di caldo mentre lavorava sotto il sole in un campo a Montalto di Castro, in provincia di Viterbo. A denunciare l'accaduto è stato il segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio Natale Di Cola: "Nel Lazio non era mai successo che si morisse sul lavoro per le ondate di calore – si legge in un post pubblicato su Facebook – è una situazione drammatica e senza precedenti". Sulla vicenda indagano i carabinieri della Compagnia di Tuscania.

I drammatici fatti si sono verificati giovedì scorso 20 luglio, vittima da quanto si apprende è un uomo di cinquant'anni originario della Tunisia. Come era solito fare stava raccogliendo cocomeri in un campo, destinati alla vendita nei mercati ortofrutticoli, quando improvvisamente è stato colto da un malore, per le elevate temperature. Il personale sanitario arrivato in ambulanza lo ha soccorso e trasportato con urgenza all'ospedale di Tarquinia, dove purtroppo è deceduto poco dopo il suo arrivo. Le sue condizioni di salute infatti erano molto gravi. Secondo la Cgil si tratta del quinto lavoratore vittima del caldo in Italia. I decessi sono tutti delle scorse settimane, complice l'anticiclone africano con il caldo intenso, che ha raggiunto e in alcuni casi superato i 40 gradi nelle ore centrali della giornata e che è al di là delle medie stagionali.

"In attesa che le indagini facciano chiarezza su alcuni aspetti della tragedia, tra cui la sua effettiva condizione lavorativa, sollecitiamo nuovamente la Regione Lazio a dare seguito alla richiesta unitaria delle organizzazioni sindacali, inviata due settime fa, ossia di adottare tutte le misure previste per tutelare la salute e la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori durante i picchi di calore, fino alla sospensione delle attività nelle ore più calde" si legge in una nota diramata dalla Cgil Roma e Lazio.

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