Monopattini elettrici, a Roma crescono gli incidenti e Londra li vieta sulle strade pubbliche
Paese che vai, regole dei monopattini elettrici che trovi. Nelle diverse città europee le norme sugli e-scooter non sono le stesse. Ci sono nazioni che l'hanno vietato, altre che impongono limiti d'età e una che ne permette l'uso solo nelle aree private. In Italia le disposizioni principali sono contenute nella legge 28 febbraio 2020, n. 8. Prima di tutto la potenza: il motore elettrico non deve superare le 500 watt. Per la bici elettrica, invece, il limite è diverso. "Non può andare oltre i 0,25 kW", commenta a Fanpage.it Fausto Bonafaccia, presidente dell'associazione Biciroma, "perché questa differenza?”. Poi la velocità, che non deve superare i 25 km/h sulle strade urbane e i 6 km/h sulle aree pedonali. Ma l'aspetto più importante è probabilmente dove si può circolare. A Roma se ne vedono tanti sui marciapiedi: ma in realtà è vietato. Conseguenza? Una multa che va da 42 a 173 euro. Anche perché il numero di incidenti cresce. Tra giugno e luglio a Roma si sono registrati 8 scontri con lesioni, un record battuto solo da Milano con 11 (fonte Asaps, l'Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale). Ed è per questo che nelle altre città europee le sanzioni per gli e-scooter sono anche più alte.
A Londra è vietato usare il monopattino elettrico sulle strade pubbliche
Chi usa il monopattino elettrico sulle strade pubbliche a Londra dovrà pagare 300 sterline di multa. Non solo. Gli saranno tolti anche 6 punti della patente. Guidare sulla carreggiata è infatti vietato. L'unico posto in cui si può andare sono le strade private, naturalmente con il permesso del proprietario. E non è neanche semplice averne uno. In Inghilterra gli e-scooter sono infatti considerati come veicoli a tutti gli effetti, e per questo soggetti alle stesse norme. Bisogna avere una patente per guidarli, pagare le tasse e superare ogni anno il MOT, un test sulla sicurezza dei veicoli. Parecchie pratiche burocratiche quindi, soprattutto se paragonate a quelle delle altre città europee.
Stoccolma limita la velocità: non si può andare oltre i 20 km/h
Se nella maggior parte delle città europee il limite è di 25 km/h, la Svezia ne ha scelto uno diverso. Sulle corsie ciclabili i monopattini non possono superare i 20 km/h. Mentre in Danimarca, a Copenhagen, si sta prendendo in considerazione l'ipotesi di limitare il numero degli e-scooter che possono essere parcheggiati in specifiche aree della città. E a Parigi sono già intervenuti: lasciarli davanti alle porte o in modo che ostacolino il passaggio dei pedoni sui marciapiedi porta a una multa di 35 euro.
Bruxelles pone un limite d'età per chi può usare gli e-scooter
Solo chi ha compiuto 18 anni può guidare un e-scooter nelle città del Belgio. Per le regole da seguire si applicano le stesse previste per le biciclette. E anche il limite è cambiato, passando da 18km/h a 25 km/h. Mentre, a differenza di altre città europee, qui si può utilizzare anche sui marciapiedi se "non si va oltre il passo d'uomo". Si consiglia inoltre l'uso di un elmetto, per proteggersi da eventuali incidenti. Che stanno crescendo in tutta Europa. "Il rischio di rimanere uccisi sulla strada, rispetto alle ore passate a guidare, è tre volte più alto per chi guida un monopattino elettrico piuttosto che un ciclista", riporta uno studio di un'associazione francese per la nuova regolamentazione dei monopattini elettrici, "quello di restare gravemente feriti di 16 volte tanto". Ed è per questo che la città di Lione sta prendendo in considerazione l'ipotesi di rendere l'uso del casco obbligatorio. Forse sarebbe opportuno parlarne anche in Italia.