Monica Vitti e la sua Roma: “Innamorata pazza dei suoi colori, senza di lei sarei molto più triste”
"Io credo di essere nata a via Francesco Crispi, nella Roma umbertina per intenderci. Mio padre era romano, quello delle famose sette generazioni, e mia madre era bolognese. Il resto non me lo ricordo, perché ero troppo piccola", ha detto Monica Vitti a Gianfranco Gramola, grande intervistatore dei vip. L'attrice, vero nome Maria Luisa Ceciarelli, è nata a Roma il 3 novembre 1931 ed è morta all'età di 90 anni. Qualche anno fa alcuni giornali pubblicarono la notizia della morte dell'attrice, la cui ultima apparizione pubblica risaliva al 2002, e qualcuno, invece, sostenne che in realtà fosse ricoverata in Svizzera. Svelò il mistero il marito, il fotografo Roberto Russo che Vitti sposò in Campidoglio nel 2000: "Monica vive a Roma da sempre a casa nostra ed è assistita assiduamente da me, con l’aiuto di una badante". Era affetta da una malattia neurodegenerativa e ha trascorso gli ultimi anni della sua vita nel suo storico appartamento a due passi da piazza del Popolo.
"Io sono un’innamorata pazza di Roma, per i colori, per l’ironia della gente. Poi a Roma c’è una specie di incanto, di magia. Il fatto che i romani non si stupiscono più di niente è perché loro lo possono fare. Hanno visto tutto, sanno tutto, perché vivono in una città che ha talmente tanta storia da far invidia a tutto il resto del mondo", ha detto ancora l'attrice nel corso dell'intervista a Gramola. Negli anni '60 Monica Vitti diventò la musa del regista Michelangelo Antonioni e con lui ebbe una relazione: a Roma vivevano in due appartamenti sovrapposti in via Vincenzo Tiberio, collina Fleming, "che erano collegati da una botola con scala a chiocciola, cosicché potessero incontrarsi senza essere visti".
Secondo Vitti essere romana "vuol dire avere il privilegio di vivere in una bellissima città. Roma è una città che può anche non stupirti, perché in fondo è pigra. E’ talmente sicura di sé, Roma, che non ha paura di niente. E’ lei che è eterna, mica noi". E ancora:
"Roma è una città assolutamente aperta. “Roma città aperta”, come il titolo di un film famoso, è una delle più belle frasi che si possa dire di Roma. Era aperta per sfuggire dai tedeschi nella guerra ed è aperta proprio per questione di testa, di mentalità, di immagini, di cultura e di tutto. Poi Roma non ha presunzione, nonostante sia così, proprio architettonicamente potente. Roma è simpatica, come i suoi abitanti, i negozianti e la gente comune, insomma sono simpatici e con la loro ironia e allegria, rispecchiano la propria città. Io amo Roma e i romani, perché lasciano vivere, non prevaricano. Ripeto, io amo questa città e i suoi colori e senza di lei, Monica Vitti sarebbe molto più triste. Un consiglio ai romani? Restare a Roma e soprattutto volere bene alla propria città e trattarla come se fosse il salotto della propria casa".