Molesta dipendente ma viene assolto perché è “sovrappeso” e “complessata”: magistrato contro il giudici
Assolto perché quelle che la sua dipendente aveva infine denunciato come molestie altro non erano che scherzi, un comportamento goliardico ma che non configurava nessun reato, in quanto la dipendente sarebbe stata a disagio con il proprio corpo perché "sovrappeso" e "complessata". Un comportamento ritenuto sconveniente ma tollerato anche dalle colleghe della donna. Lette le motivazioni della sentenza gli avvocati di parte civile, ma anche il pubblico ministero Antonio Calaresu, hanno deciso di presentare ricorso contro la decisione del tribunale, come riportato oggi dal Corriere della Sera.
Un caso questo che aveva molto discutere, anche perché la decisione era arrivata dalla stessa presidente della sezione penale, Maria Bonaventura, finita al centro delle polemiche per aver assolto un bidello accusato di molestie sessuali perché la palpata nei confronti di un'alunna era stata giudicata "breve".
La dipendente che ha denunciato e la vittimizzazione secondaria
Il magistrato ha deciso di sostenere le ragioni della denunciante contro la giudice, così come l'avvocato penalista ha scelto di presentare istanza. La dipendente di una società che si occupa di accoglienza all'interno dei musi della capitale, non solo avrebbe subito delle vere e proprie molestie (da battute a sfondo sessuale ai palpeggiamenti), ma sarebbe stata anche oggetto di una "vittimizzazione secondaria", mettendo al centro del giudizio proprio chi ha denunciato di aver subito le molestie screditandola. Ora i rappresentanti legali della donna ha chiesto di "rinnovare il dibattimento", mentre il pm ha presentato appello contro la sentenza.