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Modificavano le armi giocattolo per sparare ‘proiettili veri’: scoperto il laboratorio, 3 arresti

Prendevano le armi da soft air e le modificavano per renderle in grado di sparare munizioni tradizionali: scoperto il laboratorio fra Roma e Ardea.
A cura di Beatrice Tominic
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Venivano trasportate all'interno di un laboratorio ad Ardea e sottoposte alle modifiche: così le armi da soft air venivano riconvertite in armi vere. A scoprire il laboratorio i carabinieri della compagnia di Roma Montesacro che hanno arrestato tre persone, accusate di "porto e detenzione di arma comune da sparo, ricettazione di arma di provenienza furtiva, detenzione di munizionamento".

Quelle che nascevano come armi giocattolo una volta uscite dal laboratorio erano in grado di sparare munizioni vere. L'officina in cui avvenivano questi aggiornamenti illegali si trovava ad Ardea, nel litorale romano a sud della capitale. È lì che, all'interno di un locale adibito a laboratorio, è stata rinvenuta attrezzatura tecnica per ricaricare le munizioni e alterare le armi.

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Il laboratorio per modificare le armi

Il luogo individuato dai carabinieri dove le armi giocattolo erano sottoposte alle modifiche si trova a poco più di una quarantina di minuti da Roma. Il laboratorio è all'interno di un vano segreto ricavato nel muro.

Al suo interno i militari hanno rinvenuto 16 armi da soft air già modificate e, quindi, già in grado di sparare con munizioni tradizionali, oltre a due pistole artigianali, 13 silenziatori artigianali, partio alterate di armi, munizionamento vario e attrezzatura tecnica per ricarica munizioni.

Le indagini dei carabinieri

Partite a seguito di un controllo nel quartiere di San Basilio in un'automobile con alcuni individui ritenuti sospetti dai militari, trovati poi in possesso di passamontagna e guanti, le indagini sono proseguite serrate.

I controlli hanno portato ad un uomo incensurato, arrestato in flagranza di reato mentre stava trasportando per gli indagati fermati in precedenza un carico di armi, due pistole di provenienza furtiva e munizionamento, da Ardea a Roma. Oltre a lui, sono in tutto quattro le persone indagate per la custodia e detenzione delle armi, tre delle quali arrestate.

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