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Mistero sulla morte di Sara, trovata senza vita sul lungotevere: sequestrati computer e cellulare

A chiarire le cause della morte di Sara Girelli potrebbero essere i tabulati telefonici e il contenuto del suo computer. Sul corpo della 28enne non sono presenti segni di violenza.
A cura di Natascia Grbic
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Cosa sia successo a Sara Girelli, la giovane di ventotto anni trovata morta sulla banchina del Tevere, non è ancora chiaro. Il corpo senza vita della giovane è stato trovato da un passante sotto Ponte Mazzini: l'uomo ha dato immediatamente l'allarme, facendo arrivare sul posto gli agenti del distretto Trevi-Campo Marzio e della polizia fluviale.

Sara aveva ventotto anni, era borsista all'università, e la sera della sua scomparsa aveva detto alla madre che usciva con alcuni amici. Quando la donna non l'ha vista rientrare si è preoccupata: non riusciva più a mettersi in contatto con lei, e aveva il terrore che le fosse successo qualcosa di grave. I suoi sospetti sono stati purtroppo confermati quando è stata contattata dalla polizia.

Ci sono volute ore per identificare la ragazza. La 28enne non aveva con sé i documenti, e non è stato semplice risalire al suo nome. Secondo quanto emerso, era vestita con un elegante abito da sera e sul corpo non ci sarebbero segni di violenza. Al momento s'indaga a 360 gradi, non si esclude né che la giovane possa aver deciso di compiere l'estremo gesto, né un incidente. Saranno visionate le telecamere di sorveglianza presenti nella zona, sperando che abbiano ripreso gli ultimi istanti di vita di Sara, e che si possa così chiarire cosa è accaduto. Al momento non sembra che ci siano testimoni che abbiano assistito alla scena.

Sarà l'autopsia a chiarire le cause della morte di Sara. Gli agenti hanno sequestrato anche il cellulare e il computer, per vedere se dai messaggi e dai tabulati telefonici della giovane emergano elementi che possano fare luce su quanto successo.

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