Mistero all’Ardeatino, ci sono due pistole: l’ipotesi doppio suicidio di Valerio e Simona
Due pistole. Una accanto al corpo di Simona Lidulli, trovato sul letto all'interno di un appartamento in zona Laurentino a Roma. L'altra vicina al cadavere del compagno, Valerio Savino, che si è tolto la vita a bordo della sua auto nel parcheggio del centro commerciale ‘I Granai'. Dettagli, questi, che lasciano aperto il campo all'ipotesi del doppio suicidio: non un omicidio-suicidio come era stato ipotizzato subito dopo il rinvenimento delle due salme, ma un suicidio concordato da entrambi. Allo stato attuale delle indagini, si tratta soltanto di una delle piste che stanno seguendo gli investigatori.
L'altra certezza, oltre alle due armi del delitto, sono i post pubblicati sui profili Facebook praticamente alla stessa ora, pochi minuti prima dei due decessi. Il primo, più lungo, scritto da Valerio. Un vero e proprio messaggio d'addio in cui, in effetti, sembra suggerire una decisione condivisa: "Addio amici tutti. La mia vita terrena e quella di Simona finiscono qui. Insieme da sempre e per sempre. Un pensiero di affetto e gratitudine a tutti voi. Per noi amanti dell'Opera e del melodramma questa rappresenta la scelta più coerente che potessimo fare. Chiedo scusa a chi ho fatto del male".
Quello pubblicato sulla pagina di Simona è molto più breve. Un semplice "addio". Senza aggiungere altro, tanto che qualcuno pensava fosse stato scritto di fretta dal compagno, Valerio, dopo il femminicidio. Ma perché avrebbe dovuto pubblicare un simile messaggio? Gli esami scientifici sui cadaveri continuano e potrebbero fornire nelle prossime ore le risposte che gli investigatori cercano: doppio suicidio o femminicidio-suicidio?
Anche sul movente, per ora, è buio pesto. Non è chiaro il motivo per cui i due avrebbero deciso di togliersi la vita anche se, spiegano alcuni testimoni, l'atto probabilmente era stato pianificato. Ai microfoni di Fanpage.it un amico della coppia ha raccontato: "Un mese fa Valerio mi ha detto che non avrei potuto più fare nulla per lui. Aveva ceduto tutte le armi che aveva, era un tiratore scelto e facevamo parte della stessa squadra, eravamo molto amici. Avrei dovuto capire dal gatto che qualcosa non andava, siamo disperati". L'uomo non ha dubbi: "Sono sicuro che hanno deciso insieme, non potevano vivere l'uno senza l'altro".