Minori costrette a inviare foto intime a 30enni: “Le ricattavano, hanno distrutto loro la vita”

Avevano estorto foto intime a dodici ragazze, la maggior parte minorenni, e le ricattavano, dicendo che se non continuavano a mandare foto e video avrebbero avvertito i loro genitori. Tre uomini sono finiti a processo con l'accusa di estorsione e revenge porn per fatti avvenuti tra il 2016 e il 2020. Ieri in aula, nel tribunale di Frosinone, si è svolta un'udienza del processo che ha visto la testimonianza della cugina di una vittima, che ha raccontato i momenti difficili vissuti dalla ragazzina, che a causa dei tre era finita in una spirale di depressione. Tra le vittime dei tre, anche una tredicenne.
I fatti sono riportati da Il Messaggero. I tre avevano cominciato il loro giro di ricatti con la fidanzata di uno di loro: dopo che la giovane, fidandosi, aveva mandato al ragazzo delle foto intime, si era trovata le immagini messe su un canale Telegram. Da qui era cominciato tutto, con il giro di estorsioni e ricatti diventato mano a mano sempre più largo.
La testimone ha raccontato che la cugina era caduta in uno stato di grave depressione, tanto da non riuscire più a mangiare e prendersi cura di se stessa. Nonostante questo, i tre non avevano nessuna intenzione di fermarsi: su Messenger le continuavano a chiedere foto e video, dicendole che altrimenti avrebbero prosciugato i conti correnti dei genitori. I tre fingevano di essere degli hacker, e con questo continuavano a tenere sotto scacco le ragazze, che continuavano ad acconsentire alle loro richieste per paura. Il terrore della ragazza, in particolare, era che quelle foto fossero viste dai genitori. Per convincere tutte le giovani a continuare a mandare materiale, infatti, dicevano che se non avessero avuto altre foto e video avrebbero pubblicato quelle in loro possesso.