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Minacce e violenze a una giovane: l’amica non paga la cocaina, pusher la obbligano a dare 2mila euro

I tre aguzzini avevano minacciato e vessato la ragazza per giorni, arrivando anche a picchiare il marito per costringerla a dargli 2mila euro. Come pretesto hanno usato il presunto debito di droga di una sua amica, che non avrebbe pagato una dose da 40 euro di cocaina. I tre sono stati arrestati e portati in carcere.
A cura di Natascia Grbic
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Le hanno detto che una sua amica non aveva pagato una dose di cocaina da 40 euro, e che lei aveva ereditato il suo debito. In pochissimo tempo gli euro da 40 sono diventati 2mila. Una somma ingente che una giovane prostituta non poteva e non voleva pagare. Ma gli estorsori, tre violenti aguzzini, ormai avevano deciso che lei avrebbe dovuto pagare. La ragazza era stata minacciata e vessata più volte dai tre uomini, due di 39 e uno di 31 anni. Non solo: in tre contro uno si erano accaniti contro suo marito, picchiandolo. Il messaggio era chiaro: volevano farle capire che facevano sul serio. E che volevano quei 2mila euro a tutti i costi. Ma all'ennesimo episodio di violenza nei suoi confronti, la giovane ha deciso di denunciare i tre. Si è quindi recata dai poliziotti del commissariato Esposizione, dove ha raccontato quanto accaduto e le violenze che era stata costretta a subire. Gli investigatori hanno mostrato alla donna alcune foto segnaletiche. Tra quelle, c'erano anche i tre, già noti alle forze dell'ordine. Dopo aver effettuato il riconoscimento è stato organizzato un incontro per incastrarli.

L'incontro con gli estorsori e l'arresto

I tre estorsori hanno chiamato la vittima e le hanno dato appuntamento per il pomeriggio stesso, dicendole che avrebbe dovuto portare almeno una parte dei soldi. I poliziotti hanno fotocopiato le banconote e si sono nascosti nelle vicinanze del locale pubblico che i tre avevano scelto. I tre sono arrivati a bordo di una city car: il primo a scendere è stato un 31enne, che ha effettuato un sopralluogo per vedere se la vittima fosse effettivamente da sola, non accorgendosi dei poliziotti che si erano nascosti poco distanti. Una volta dato l'ok, sono arrivati gli altri due. Quando hanno preso i soldi è scattato il blitz della polizia. I tre hanno provato a scappare, ma sono stati fermati dopo pochi metri. Nella perquisizione sono stati trovati i soldi e il telefono usato per contattare la ragazza. Dopodiché sono stati arrestati e portati nel carcere di Rebibbia.

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