Michetti e l’appello per il ballottaggio che sa di sconfitta: “Chi non vota ha già perso”
Ieri le scuse per una vecchia uscita infelice, per usare un eufemismo, sugli ebrei e oggi un appello per il voto al ballottaggio che sa di sconfitta:
, ha scritto su Facebook Enrico Michetti, il candidato sindaco del centrodestra. Tradotto: l'unico modo per vincere il ballottaggio contro Gualtieri è portare quanti più cittadini a votare, soprattutto nelle periferie. È nei quartieri più lontani dal centro che Michetti può sperare di averla vinta sul candidato del centrosinistra. In quelle zone, però, l'astensione ha toccato punte record al primo turno. Il VI municipio, quello delle Torri, è stato l'unico in cui al ballottaggio per l'elezione del minisindaco sono andati un esponente del centrodestra, in largo vantaggio, e uno dei 5 Stelle, con il centrosinistra tagliato fuori. In quel municipio, d'altro canto, è andato a votare il 42 per cento degli aventi diritto, contro il 48 di media e più del 50 per cento nel centro storico.
Michetti e Radio Radio
A preoccupare il centrodestra, riporta oggi Lorenzo D'Albergo su Repubblica, è anche il comportamento dell'avvocato. Alcuni lo definiscono fuori controllo, perché non seguirebbe più le indicazioni dei partiti che lo sostengono, ma si farebbe ispirare invece dagli altri suoi grandi sponsor: il gruppo di Radio Radio, l'emittente radiofonica locale che lo ha reso famoso. Alla conferenza stampa di commento dei risultati del primo turno, per fare un esempio, il direttore di Radio Radio, Ilario Di Giovambattista, era al suo fianco. E in quella radio, che non può certo essere definita no vax, le posizioni no green pass e contro l'obbligo vaccinale vengono però caldeggiate in prima persona dall'editore, Fabio Duranti, che pure ha una sua trasmissione radiofonica.
L'imbarazzo per le frasi di Michetti sugli ebrei
Altra fonte di imbarazzo per i sostenitori di Michetti è una vecchia dichiarazione dell'avvocato sugli ebrei e sulla Shoah: "Ogni anno si girano e si finanziano 40 film sulla Shoah, viaggi della memoria, iniziative culturali di ogni genere nel ricordo di quell’orrenda persecuzione. E sin qui nulla quaestio, ci mancherebbe. Ma mi chiedo – scriveva nel 2020 il candidato sindaco – perché la stessa pietà e la stessa considerazione non viene rivolta ai morti ammazzati nelle foibe, nei campi profughi, negli eccidi di massa che ancora insanguinano il pianeta. Forse perché non possedevano banche e non appartenevano a lobby capaci di decidere i destini del pianeta”. Frasi che la Comunità ebraica romana ha bollato come estremamente pericolose e di cui il candidato del centrodestra ha dovuto chiedere scusa in fretta e furia: "Mi rendo conto che in quell'articolo ho utilizzato con imperdonabile leggerezza dei termini che alimentano ancora oggi storici pregiudizi e ignobili luoghi comuni nei confronti del popolo ebraico".