Michele Santoro denuncia il sindaco Gualtieri: “Non permette di sottoscrivere la mia lista”
Michele Santoro ha denunciato il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. Secondo il giornalista, il primo cittadino "non ha provveduto agli adempimenti previsti dalla legge elettorale per agevolare la raccolta delle firme per la presentazione della lista Pace Terra Dignità". Secondo Santoro, in pratica, all'ufficio elettorale del Campidoglio non sono presenti i moduli su cui registrare le firme per la presentazione della lista. "Il Comune non è obbligato a farlo", avrebbe risposto l'assessore capitolino al Personale, Andrea Catarci, secondo quanto riportato sulla pagina Facebook di Santoro.
"Il Partito Democratico non ha avvertito la necessità di esprimersi nel merito della vicenda. Evidentemente si considera un diritto di rilievo costituzionale, previsto dalla legge, come una fastidiosa pratica da non evadere per ragioni non precisate. Riguardo ai voti non c’è solo lo scandalo di Bari, ma anche quello di Roma", ha commentato Santoro. Per questo l'ex conduttore Rai ha dato mandato all'avvocato Lorenzo Borrè di presentare una querela nei confronti di Roberto Gualtieri alla procura di Roma.
La spiegazione di Santoro
Per presentare la sua lista ‘Pace Terra Dignità', Santoro deve raccogliere non meno di 30mila firme di elettori "iscritti nelle liste elettorali di ogni regione della circoscrizione per almeno il 10 per cento del minimo fissato al secondo comma, pena la nullità della lista". Queste firme devono essere presentate "per ciascuna circoscrizione, alla cancelleria della Corte d’appello presso la quale è costituito l’ufficio elettorale circoscrizionale, dalle ore 8 del quarantesimo giorno alle ore 20 del trentanovesimo giorno antecedente quello della votazione".
Secondo l'avvocato nominato da Santoro, il sindaco dovrebbe "porre in essere quanto necessario per consentire alle liste elettorali e ai sostenitori delle stesse di adempiere all'onere prescritto dalla normativa elettorale e quindi di individuare/incaricare uno o più dipendenti comunali per ricevere presso gli uffici amministrativi gli elettori intenzionati a sottoscrivere la lista e quindi ad autenticarne le firme".
Per questo motivo, spiega l'avvocato Borrè, la lista Terra Pace Dignità ha inviato, il 18 marzo, una comunicazione ufficiale a Roma Capitale con cui è stato chiesto di mettere a disposizione i moduli per la raccolta firme. Una richiesta che "non solo è rimasta priva di riscontro, ma anche di attuazione posto che non sono stati di fatto accettato i moduli per la raccolta delle firme e che in data 15.4.2024 la signora Rosa (nome di fantasia) si è recata presso l'Ufficio elettorale di Roma capitale per poter apporre l'autenticanda sottoscrizione in favore della lista di Terra Pace Dignità, ottenendo conferma che non erano state impartite disposizioni" in merito. Questo, secondo Santoro, ha determinato "una gravissima lesione dei diritti politici dell'associazione Terra Pace Dignità e dei sostenitori della stessa che vorrebbero poter sottoscrivere la lista presso gli Uffici comunali".
La risposta dell'assessore Catarci a Fanpage.it
L'assessore Catarci ha spiegato ai microfoni di Fanpage.it "di aver chiesto al ministero, che ci ha confermato che non c'è alcun obbligo in merito. Se avessimo avuto più personale e maggiori risorse avremmo sicuramente fatto uno sforzo per andare incontro alle richieste non solo di Santoro, dato che sono arrivate due richieste di questo tipo".
In questo momento, ha aggiunto l'assessore, "per noi non era fattibile pensare che l'Anagrafe si mettesse a raccogliere e a validare le firme. Ci dispiace, ma abbiamo fatto presente che in questo momento non siamo nelle condizioni di farlo. L'ho spiegato anche personalmente a Santoro. L'obbligo, ripeto, non c'è e abbiamo fatto una valutazione: al momento non siamo in grado di soddisfare la sua richiesta. Abbiamo avuto un problema con i sistemi informatici in questi giorni, come sapete, e in generale abbiamo problemi di organico e personale. Pertanto, non possiamo andargli incontro. Non è assolutamente un gesto contro Santoro o contro le piccole liste".