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Michael Paludi, capo della banda dello spurgo: “Mai risolvere il problema, attappategli tutto”

L’uomo si trova adesso in carcere. Prima intasava gli scarichi, causando ingorghi e sversamento di liquami in esercizi commerciali e abitazioni. Poi costringeva le vittime a dargli migliaia di euro.
A cura di Natascia Grbic
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Un uomo sicuro di sé, talmente arrogante che non credeva prima o poi sarebbe stato beccato. Michael Paludi, il titolare della ditta ‘Spurgo Fogne Roma e Provinciaarrestato in un'operazione della Polizia di Frontiera di Fiumicino e della Guardia di Finanza, parlava senza problemi e senza filtri delle truffe perpetrate ai danni di persone ignare che si trovavano con la casa intasata da rifiuti e liquami. Il 33enne è stato arrestato insieme ad altre dodici persone, e ora si trova in carcere.

"Il trucco è non risolvere mai il problema, i segreto è non stappare mai. Attappategli tutto e andatevene". Così Paludi diceva ai suoi operai, fomentandoli nel creare danni in abitazioni, ristoranti, palestre e persino conventi. Il modus operandi era sempre lo stesso: Paludi veniva contattato da persone che trovavano la sua azienda tramite una ricerca su Google, dove sponsorizzava spurghi a partire da 99 euro. Quando gli operai arrivavano, chiedevano un'anticipo di 500 euro, e a fine lavoro presentavano un conto da migliaia di euro. Ma, lontano dal risolvere il problema, lo aggravavano sensibilmente. E così, la vittima che si trovava casa invasa da rifiuti e liquami era costretta a pagare, convinta che altrimenti non avrebbe risolto la situazione. Un giro d'affari, questo, che avrebbe garantito a Paludi guadagni di circa un milione di euro l'anno. Poco importava che ne spendeva circa 35mila euro al mese per comparire tra i primi risultati di Google. Molte delle recensioni online erano false: anche quelle erano state comprate, e di vero non avevano nulla.

Le indagini sul giro messo su dal 33enne sono partite in seguito alla denuncia di un ristoratore, che era stato minacciato da Paludi stesso dopo essere stato costretto con la forza a pagare migliaia di euro per un intervento in cui gli operai avevano intasato la rete fognaria. Da lì gli agenti hanno fatto emergere tutta una serie di episodi simili che accadevano con costanza.

"Devi inserire il canal jet senza riuscire a stappare, in modo che esca liquame, portare la gente a voler risolvere perché è indotta a credere che ci sia un problema serio", una delle frasi intercettate nel corso delle indagini. "Se continuiamo così fra due mesi annamo in giro coi camion da centomila, annamo in giro a levà i sordi alla gente eh!". L'uomo, adesso, si trova in carcere.

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