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Meloni si smarca sulla questione De Angelis: “È competenza della Regione Lazio e di Rocca, non mia”

“Non credo di dovermi occupare del responsabile della comunicazione della Regione Lazio”, ha dichiarato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in merito alla vicenda relativa a Marcello De Angelis e alle sue frasi sulla strage di Bologna.
A cura di Enrico Tata
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Al termine di una riunione con le opposizioni sul salario minimo, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha chiuso la vicenda relativa alle frasi di Marcello De Angelis con queste parole: "Non credo di dovermi occupare del responsabile della comunicazione della Regione Lazio". La segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, del resto aveva già fatto sapere di aver chiesto conto delle mancate dimissioni di De Angelis al termine dell'incontro e di non aver avuto "le risposte che speravo. Continueremo ad insistere".

Pochi giorni fa il Pd ha organizzato un sit in alla Regione Lazio proprio per chiedere a Rocca di imporre le dimissioni al suo capo della comunicazione istituzionale. Il presidente della Regione Lazio, tuttavia, ha fatto sapere di non avere intenzione di chiedere un passo indietro a De Angelis: "Dopo lunghe riflessioni e un attento e sincero confronto, ho deciso di don revocargli la fiducia. Pertanto, manterrà la direzione della Comunicazione Istituzionale in Regione".

In occasione dell'anniversario della strage della stazione di Bologna del 2 agosto 1980, De Angelis ha pubblicato un post su Facebook in cui si diceva certo della non colpevolezza di Francesca Mambro, Luigi Ciavardini e ‘Giusva' Fioravanti, condannati in via definitiva con l'accusa di essere gli esecutori materiali dell'attentato.

Il fratello di De Angelis è stato arrestato proprio in seguito alla strage di Bologna (ma era estraneo ai fatti e aveva un alibi) ed è morto impiccato in carcere.

"Come ogni libero cittadino di questa Nazione, ho esercitato il diritto di esprimere la mia opinione su un evento solstiziale della nostra storia, fondata su decenni di inchiesta svolta come giornalista e parlamentare. E certo, non lo nego, animato dalla passione di chi ha avuto un fratello morto, vittima di uno degli accertati depistaggi orditi per impedire l’accertamento della verità, con l’utilizzo della falsa testimonianza del massacratore del Circeo Angelo Izzo", ha spiegato De Angelis su Facebook.

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