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Meloni e Salvini fanno marcia indietro sui tagli alla Metro C: l’ottimismo di Gualtieri

C’è ottimismo per la cancellazione dei tagli per la Metro C. Il centrodestra, dopo un confronto tra il sindaco Gualtieri e Giorgia Meloni, ha presentato un emendamento, a prima firma Simonetta Matone (Lega), per la reintroduzione dei finanziamenti.
A cura di Enrico Tata
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Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, è ottimista: i tagli al finanziamento della Metro C potrebbero essere cancellati grazie al confronto tra il Campidoglio e il Governo guidato da Giorgia Meloni.

"Mi sono sentito con la presidente Meloni, naturalmente aspetto il voto finale, ma penso di poter dire che credo ci siano le condizioni per salvare la Metro C", ha detto ieri il primo cittadino nel corso di un'intervista rilasciata a TgCom24. E infatti il centrodestra unito ha presentato un emendamento alla Legge di Bilancio per il rifinanziamento della Metro C, prima firmataria la deputata leghista Simonetta Matone.

"Penso di avere una nota di ottimismo, ho interloquito col governo con le forze di opposizione e di maggioranza, ho visto che ci sono emendamenti bipartisan per recuperare risorse per la Metro C, emendamenti di FdI e FI, e ringrazio i parlamentari e la presidente del Consiglio. Ma vedo che c'è una resipiscenza generale: sono ottimista, ma prudente finché non vedo la Gazzetta Ufficiale", ha spiegato ancora il sindaco.

Una dichiarazione, questa, che non è piaciuta alla deputata Matone, che in una nota ha sottolineato: "Gualtieri omette di dare il giusto riconoscimento al Ministro delle Infrastrutture Salvini, si vanta di avere una interlocuzione diretta con il Presidente del Consiglio e ringrazia per gli emendamenti FDI e FI. Peccato ometta di ricordare che l' emendamento per il rifinanziamento della Metro C sia a prima firma della sottoscritta, fino a prova contraria deputato della Lega. Ma siamo certi che la dimenticanza non sia frutto di particolari antipatie politiche".

Se venissero confermati i tagli i cantieri della Metro C si fermerebbero a piazzale Clodio, poiché i finanziamenti cancellati riguardano la Tratta T1 della terza linea di metropolitana della Capitale, cioè il tratto che va da piazzale Clodio a piazza Mazzini. "Paradossalmente finendo a Clodio sarebbe costata di più. Poi noi vogliamo partire con due talpe, una da Venezia e una da Farnesina, dove c'è un terreno Ama che non da fastidio a nessuno. Fare tutto questo a piazza Mazzini, a Prati, avrebbe terremotato un quartiere e sarebbe stata una assurdità", ha spiegato Gualtieri.

I cantieri, come noto, sono attualmente arrivati a piazza Venezia, dove l'inaugurazione della stazione museo è prevista fra otto anni. A settembre 2025, invece, è prevista l'inaugurazione delle nuove fermate Colosseo e Porta Metronia. 

Successivamente i lavori si sposteranno sulla tratta T2, che attraversa il centro storico e poi arriva a Prati con le fermate Chiesa Nuova, San Pietro, Ottaviano e Clodio. I finanziamenti tagliati, come ricordato, sarebbero quelli per la tratta T1, cioè le fermate Auditorium e Farnesina, nei pressi dello Stadio Olimpico.

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