Artista lancia vernice rossa contro ambasciata dell’Iran a Roma: “Per Mahsa Amini e le altre”
A cura di Dario Barani
Vernice rossa sui muri dell’ambasciata iraniana a Roma. Mani insanguinate per contestare la violenza della repressione delle autorità di Tehran. È la protesta artistica messa in atto oggi pomeriggio da un cittadino iraniano, Mehdi Dehnavi, mentre a pochi metri di distanza un nutrito gruppo di connazionali, come avviene ormai regolarmente da un mese, dava vita a un sit di protesta di fronte all’ingresso dell’ambasciata di via Nomentana.
"Solidarietà a donne uomini arrestati in Iran"
"Io sono un artista e in questo modo ho cercato di esprimere in maniera pacifica il mio dissenso per quello che sta accadendo nel mio paese. Penso alla vicenda di Mahsa Amini, ma anche a tutti i ragazzi e le ragazze arrestate in questo ultimo mese. A loro va tutta la mia solidarietà e il mio supporto". Dehnavi è stato subito fermato e denunciato per imbrattamento dalle forze di polizia presenti sul posto. L’uomo, imprenditore nel settore del marmo, era salito alla ribalta delle cronache nazionali diversi anni fa per aver denunciato e fatto arrestare esponenti della famiglia Casamonica, che lo avevano aggredito dopo che aveva richiesto il compenso pattuito per la realizzazione di dieci colonne di marmo.
"La protesta per Mahsa Amini e i manifestanti"
La protesta di fronte all’ambasciata iraniana di domenica pomeriggio, a cui hanno partecipato una sessantina di persone, è l’ultima di una serie manifestazioni spontanee iniziate dopo la morte di Mahsa Amini, arrestata a Tehran dalla polizia morale perché indossava male il velo e poi deceduta durante la detenzione. Il suo caso ha dato vita a una serie di proteste ancora in atto in tutto l’Iran. Il 13 ottobre anche Enrico Letta aveva partecipato a un sit in di solidarietà indetto dal Pd, intonando ‘Bella ciao' insieme ai manifestanti, all’esterno dell’ambasciata iraniana a Roma.