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Medico poliziotto avrebbe rilasciato 276 certificati per il porto d’armi senza eseguire la visita

Ora rischia di dover risarcire il Viminale di oltre 40.000 euro. Il vicequestore non eseguiva gli esami audiometrici e della vista, così da rilasciare il certificato d’idoneità con un aiutino.
A cura di Redazione Roma
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Avrebbe fornito 276 certificati di idoneità al porto d'armi, senza eseguire nessun tipo di visita oculistica o di esame audiometrico. Per questo un vicequestore è finito nei guai e rischia di vedersi condannato al pagamento di 41.806, 39 euro. Il medico poliziotto non solo avrebbe facilitato le pratiche, ma avrebbe anche evitato di versare al ministero dell'Interno gli 80 euro delle visite come previsto dalla procedura, intascando oltre 20.000 euro.

La vicenda, raccontata oggi sulla pagine della cronaca di Roma della Repubblica, è venuta alla luce quando uno dei "clienti" del medico poliziotto si è recato in commissariato per consegnare le pratiche per il rinnovo del porto d'armi, necessario all'uomo per cacciare. A quel punto chiede un aiuto all'agente di turno perché senza occhiali aveva difficoltà a compilare i moduli, peccato che il certificato riportasse un vista di nove decimi per il signore che invece strizzava gli occhi per riuscire a leggere le carte da riempire con i propri dati.

È scattata così l'inchiesta interna che ha ricostruito le attività del medico, attivo in diversi sedi: un caf, un'associazione di cacciatori e una di pratiche automobilistiche tra il Trullo e la Bufalotta. Il risultato è stata la scoperta di visite "facili" su carta intestata del Viminale e timbri dell'ordine, tutte a nero. Di fronte alle prime evidenze è partita l'inchiesta della Guardia di Finanza che ha ricostruito il giro di certificati validi per il porto d'armi per la caccia e per la difesa personale, rilasciati anche se le condizioni dei richiedenti non erano esattamente in linea. Insomma se avevi paura di non vederti rinnovata l'autorizzazione a tenere e utilizzare fucili e pistole sapevi dove andare secondo le fiamme gialle. Il caso è stato archiviato dal punto di vista dei rilievi penali, ma al contrario la Corte dei Conti è andata avanti arrivando alla richiesta di risarcimento.

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