Medico muore dopo autopsia a una donna con epatite C: chiesto processo per vertici del San Giovanni
La procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per l’ex direttore sanitario dell’ospedale San Giovanni e per l’ex vertice della direzione infermieristica e tecnica. I due sono accusati di omicidio colposo in relazione alla morte di Rufino Vacca, tecnico di anatomia patologica deceduto l'11 agosto 2013 dopo aver effettuato l'autopsia sul cadavere di una donna affetta da epatite C.
La notizia è riportata da la Repubblica. Secondo quanto emerso dalle indagini, la vittima non avrebbe indossato dispositivi di protezione adeguati ma solo una mascherina chirurgica, insufficiente a evitare il contagio. Non solo: il locale dove è stata seguita l'autopsia non sarebbe stato areato bene, e non favorendo quindi il ricircolo dell'aria. Rufino Vacca è morto di epatite C dieci giorni dopo aver eseguito l'autopsia: il ceppo era lo stesso riscontrato sul corpo della donna. Anche l'infermiera che ha assistito all'esame ha contratto l'epatite: si è salvata, ma ha riportato danni permanenti per i quali le è stata riconosciuta la malattia professionale.
Sarà adesso il giudice a decidere se disporre o meno il processo. Inizialmente non era stata riconosciuta la correlazione tra l'esame autoptico e la contrazione dell'epatite C, considerando la morte di Rufino Vacca un caso, tanto che la procura aveva chiesto l'archiviazione. La famiglia si è sempre opposta a questa ricostruzione, chiedendo che venissero appurate le responsabilità di chi doveva vigilare e impedire la morte del tecnico.