Medico e infermieri presi a calci e a pugni da un paziente al pronto soccorso dell’Umberto I
Un paziente ha minacciato un medico e aggredito tre infermieri al pronto soccorso del policlinico Umberto I di Roma. Stando a quanto si apprende, l'uomo, un 47enne di origine campana, è stato bloccato dagli agenti di polizia intervenuti sul posto e successivamente arrestato. L'arresto è stato convalidato nel corso della giornata dal giudice.
Proprio ieri la Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, aveva lanciato due campagne di sensibilizzazione rivolte proprio ai pazienti. La prima si intitola ‘Mentre aspetti' e cerca di mostrare a chi attende fuori dal pronto soccorso cosa avviene al di là della porta chiusa che hanno varcato i pazienti. La seconda mette invece in evidenza tutte le possibili conseguenze di tipo penale di un'aggressione al personale sanitario e riporta lo slogan: "Qui curiamo tutti, senza distinzioni".
"In tanti Paesi l'assistenza sanitaria è solo per ricchi. Il problema della violenza non può risolversi senza interventi strutturali che colmino le carenze di personale e garantiscano condizioni di lavoro sicure ai Medici. Serve anche un'azione culturale che incida sul modo in cui i cittadini guardano al Servizio sanitario nazionale, come bene comune da tutelare", ha spiegato il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli.
Secondo i dati della federazione, sono state 16000, nel 2023, le aggressioni agli operatori sanitari, considerando la violenza fisica, verbale e contro la proprietà. Sono stati in totale 18000 gli operatori coinvolti e di questi, i due terzi sono donne. "La stragrande maggioranza dei Medici vittima di aggressione sono colleghe donne. E donne sono purtroppo molte dei Medici che hanno perso la vita, dottoresse che sono state uccise mentre stavano facendo il loro lavoro: Barbara Capovani, Paola Labriola, Eleonora Cantamessa Maria Monteduro, Roberta Zedda", ha aggiunto Anelli.